Callipo ufficializza le dimissioni dal Consiglio regionale: “Regole calpestate, non posso accettarlo”

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Pippo Callipo, capogruppo di "Io resto in Calabria" in Consiglio regionale
  29 giugno 2020 10:26

La notizia circolava già da ieri sera (LEGGI QUI): Pippo Callipo, candidato a guidare la Regione Calabria con la colazione di centro sinistra ed ora consigliere regionale per “Io Resto in Calabria”, getta la spugna e si dimette dall’assemblea di Palazzo Campanella. 

Con un comunicato stampa spiega le ragioni della scelta: “Dopo una lunga e molto sofferta riflessione, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere regionale della Calabria perché mi sono reso conto che, purtroppo, non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente l’importante mandato che un considerevole numero di calabresi mi ha conferito”, scrive Pippo Callipo in una nota. 

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“Fin da subito ho lavorato con entusiasmo e ottimismo, tuttavia ben presto ho capito che le regole e i principi che ordinano l’attività del Consiglio regionale sono di fatto “cedevoli” al cospetto di prassi consolidate negli anni che mortificano la massima Assemblea legislativa calabrese e che si scontrano con la mia mentalità improntata alla concretezza”, continua l’imprenditore. 

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“L’attività del Consiglio si svolge assecondando liturgie politiche che impediscono la valutazione delle questioni sulle quali l’Assemblea è chiamata ad esprimersi, impedendo quindi che il Consiglio stesso renda quel servizio al quale dovrebbe tendere istituzionalmente. Le regole a presidio dell’ordinata gestione dell’ordine del giorno e della presentazione delle proposte da votare non sono un inutile orpello creato per imbrigliare l’iniziativa legislativa dei Consiglieri, ma rappresentano una garanzia del corretto svolgimento della funzione legislativa e rispondono ai principi e ai doveri indiscutibili che sono posti alla base del nostro ordinamento democratico. Per questo non posso in alcun modo accettare che tali regole vengano calpestate. Mi sono candidato per spirito di servizio verso la mia terra e verso i calabresi e avrei voluto lavorare nel loro interesse per rompere ogni logica clientelare, realizzare progetti di ampio respiro e raggiungere obiettivi in funzione di una visione unitaria e moderna della Calabria. Non l’ho certo fatto per interesse personale o per il lauto compenso che viene corrisposto per questa carica, che per altro ho finora interamente devoluto in beneficenza, rinunciando in tempo utile anche al “vitalizio” e all’indennità di fine mandato”, si legge nel comunicato. 

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“È stato traumatizzante dover accettare che qualsiasi sforzo profuso non avrebbe portato ad alcun risultato. Dopo circa cinquant’anni di attività lavorativa non posso consentire né tollerare cambiamenti della mia personalità e della mia “forma mentis”; non posso farlo per il rispetto che nutro nei confronti dei calabresi, della mia famiglia, dei miei quattrocento collaboratori e verso me stesso”, spiega.

“Mi auguro che nei prossimi anni il Consiglio regionale possa lavorare e produrre leggi in grado di migliorare le condizioni e la qualità di vita di tutti i calabresi. Auspico che i Consiglieri tutti possano ricordare che la politica è doveroso servizio ai cittadini e che il miglior servizio è quello che si rende nel rispetto delle regole”, conclude Callipo.

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