Nel pieno delle trattative per verificare i margini di superamento della crisi politica, le regole amministrative cominciano a bussare al Comune di Catanzaro. Se il centrodestra cerca una quadra per iniettare nuova linfa alla consiliatura dopo il terremoto dell'inchiesta delle commissioni conisiliare, è tempo di pensare alle conseguenze delle scelte di alcuni.
All'inizio della prossima settimana, si terrà la conferenza dei capigruppo per stabilire la data di convocazione del Consiglio comunale per decidere sulla decadenza di Tommaso Brutto per le troppe assenze non giustificate in Consiglio. Inoltre si comincerà a parlare delle surroghe dei cinque consiglieri di minoranza che finora si sono dimessi per effetto del caso delle commissioni. Gianmichele Bosco, Nicola Fiorita, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo e Fabio Celia.
L'uscente viene sostituito con il primo non eletto nella lista di riferimento. A Gianmichele Bosco, nella lista di "Cambiavento", segue Nunzio Belcaro. Il movimento civico ha annunciato le dimissioni a catena. Fatto per la verità non scontatissimo. In ogni caso dopo Belcaro figura l'ex consigliere Eugenio Occhini. E già qui ci si potrebbe fermare.
L'ex candidato a sindaco Nicola Fiorita potrebbe essere sostituito da Vincenzo De Sarro, della lista "Insieme per Fiorita". De Sarro, fratello del rettore dell'Umg, aveva già presentato un ricorso al Tar per ottenere lo scranno a Palazzo De Nobili (contro un'eletto del centrodestra), però respinto. Se De Sarro dovesse resistere alle sirene non accettando la surroga, subito dopo c'è Sandro Benincasa.
Roberto Guerriero è passato nel corso della consiliatura al Pd, ma è stato eletto nella lista Socialisti&Democratici dove il capolista e secondo arrivato c'è Maurizio Mottola d'Amato. Nel caso di rifiuto il terzo è Vincenzo Antonio Mercurio.
L'unico caduto in piedi perché poi eletto in Consiglio regionale è Libero Notarangelo. Anche lui passato nel Pd in corso d'opera, al Comune di Catanzaro è stato comunque eletto nella lista cicontiana "Svolta democratica". Raffaella Sestito è la prima dei non eletti. Peraltro sarebbe, in astratto, una di quelle surroghe in grado di rimpolpare la maggioranza, visto che è data vicina al centrodestra.
Fabio Celia è stato l'unico del gruppo di Sergio Costanzo, Fare per Catanzaro, a decidere di abbandonare Palazzo De Nobili. Oltre alle dimissioni Celia ha lasciato il movimento. Al posto di Celia è pronto a rientrare in Consiglio Giuliano Renda. Dopo la folgorazione per Ciconte, Renda sembra essere tornato all'ovile del centrodestra. Prima in direzione Lega e dopo per lista Jole Santelli presidente. Sarà molto probabilmente nel centrodestra.
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