di TERESA ALOI
Il 10 luglio avrebbe compiuto 100 anni. E al Comune di Torre di Ruggero si pensava già alla grande festa da organizzare. La torta con le candeline, la targa donata dall'Amministrazione comunale, gli auguri più cari, l'affetto dei conoscenti, la riconoscenza di una intera comunità.
Ma il cuore di Antonietta Leone si è fermato in una stanza del policlinico Mater Domini dove era ricoverata da qualche giorno, trasferita dalla Domus Aurea, la casa di cura di Chiaravalle Centrale risultata "focolaio" da coronavirus.
Positiva al Covid 19, Antonietta.
Terza di quattro sorelle e quinta di quattro fratelli. Una famiglia numerosa la sua. Famiglie di un tempo quando ogni giorno, a tavola, era Natale. E poco importava cosa c'era in quei piatti. Sposata con Annunziato, il suo unico amore, mamma amorevole di Mimmo e Beatrice.
"Una donna che ha sempre lavorato- il ricordo dolcissimo di Mimmo - negli anni '50 avevamo una fabbrica di acque gassate. Producevamo gassose, aranciate, chinotto". Poi, qualche anno dopo il mulino a pietra per la macina delle farine. Appassionata della campagna e un'instancabile camminatrice, amante dei cani e dei gatti.
Nata nel 1920, in piena epidemia dovuta alla influenza spagnola, ha vissuto in pieno la Seconda guerra mondiale. Lei, che non avrebbe mai potuto immaginare che una nuova battaglia da combattere era dietro l’angolo alla sua età.
Nei suoi racconti, i tedeschi tra i boschi di Serra San Bruno e il loro passaggio dal paese direzione Catanzaro Lido. C'era la fame, la paura, l'incognita del futuro. Nessun bombardamento ma l'aria di guerra, certo, non era un'aria bella da respirare.
E poi quel viaggio negli Stati Uniti per riabbracciare un fratello conosciuto solo per lettera.Da Torre di Ruggero all'altra parte del Mondo.
"Non si erano mai visti - racconta il figlio - se non dalle fotografie che arrivano insieme alle cartoline". Foto in bianco e nero, con su scritto a penna gli auguri delle festività. Per mantenere vivi i rapporti, anche a migliaia e migliaia di chilometri di distanza. .
Ora di quella grande famiglia resta solo un fratello, Rosario, che vive in Australia, ormai da sempre.
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