Coronavirus. Centro Covid a Villa Bianca. I dubbi del Pd di Catanzaro: "Progetto suggestivo sotto certi aspetti ma poco sostenibile"

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images Coronavirus. Centro Covid a Villa Bianca. I dubbi del Pd di Catanzaro: "Progetto suggestivo sotto certi aspetti ma poco sostenibile"
Villa Bianca a Mater Domini
  21 aprile 2020 16:01

"Ci auguriamo che il picco dell’emergenza COVID 19, quella di competenza specialistica o almeno rianimatoria, sia passato e tuttavia condividiamo la preoccupazione di diversi che si sono pronunciati, in termini di proposta, per una soluzione che permetta di essere sereni nel futuro prossimo e anche nella prospettiva dei prossimi anni speriamo non più per il COVID 19 ma per ogni agente infettante che dovesse presentarsi".

Lo scrive il Pd di Catanzaro.

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"Ci pare però che da più parti si faccia confusione tra l’attuale emergenza e le prospettive di medio-lungo termine. E’ stata ipotizzata  infatti la creazione di un ospedale specialistico di malattie infettive nell’ex Villa Bianca al quartiere Mater Domini in linea del resto con la proposta lanciata nei giorni scorsi da Guido Bertolaso che in verità non è esattamente il miglior pulpito da cui ci si aspettano prediche. Si tratta di  un progetto suggestivo sotto certi aspetti ma probabilmente poco sostenibile  perché richiederebbe non solo del tempo e consistenti finanziamenti per essere realizzato ma poi presenterebbe degli altissimi costi di gestione, stante la necessita di assicurare a queste strutture tutte le competenze specialistiche e tecnologiche presenti solo negli ospedali generali".

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"Segnaliamo che finanche lo Spallanzani con il suo enorme bacino di riferimento soffre della mancanza di alcune competenze. Si tratta - spiegano - allora piuttosto di prevedere che negli ospedali Hub, delle strutture appartate, snelle e tecnologicamente avanzate (per esempio gli ambienti a pressione negativa), i percorsi giusti ma specialmente  con una cultura dell’infezione cioè con personale (medici, infermieri, OSS) formato e periodicamente aggiornato per gestire emergenze di questo tipo.  Strutturalmente questo reparto esiste già adiacente all’ospedale Pugliese, vi sono le professionalità adatte che bisogna riorganizzare nel senso che abbiamo detto, la tecnologia ed il numero di posti letto adeguato. Chi propone 140 posti  letto di Malattie infettive  a Catanzaro forse farebbe meglio a informarsi su quanti siano i posti letto dello Spallanzani (che  come ospedale specializzato serve tutta l’Italia centrale con Roma) cosi chiamerebbe la struttura proposta “il grande Spallanzani”  visto che lì i posti letto sono 96".

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"L’ipotesi Villa Bianca non sembra utile nemmeno come ipotesi immediata, nel malaugurato caso di un ritorno massiccio dell’epidemia nei prossimi mesi, perché lo smantellamento dei servizi generali compresa la Radiologia non ne consentirebbe comunque l’utilizzo. Questa eventualità - aggiungono - comunque non può preoccuparci più di tanto esistendo sia il reparto Malattie Infettive del Pugliese sia una competenza infettivologica del Policlinico che in queste settimane sta svolgendo un importante e valoroso  lavoro  e che, in caso di assoluta ma speriamo improbabile necessità, potrebbe sempre usare come degenza il corpo C del Policlinico universitario ancora mai utilizzato e che forse sarebbe il caso di arredare in via definitiva per destinarlo, alla fine di questa emergenza, alle funzioni che saranno valutate nell’ambito dell’Azienda integrata".

"Questa discussione, e anche qualche ritorno di piazza sulla riapertura dei pochi ospedali dismessi, però, ci fa osservare ancora una volta che in Calabria, da troppo tempo, si va avanti con proposte estemporanee senza un Piano organico che sia in grado di far comprendere, prima di tutto alla gente, che non è l’ospedale il centro della salute dei cittadini ma una corretta politica sanitaria del territorio".

"Bisogna partire, a nostro avviso,  da subito con l’utilizzazione degli ospedali dismessi e da dismettere  che non possono essere lasciati al saccheggio,  come abbiamo purtroppo visto nei poco edificanti servizi televisivi, ma insieme con le tante "altre strutture già esistenti (pensiamo alle  ex sezioni INAM, ai dispensari e a tante altre strutture sottoutilizzate come per esempio proprio  quella dell’ex Villa Bianca) in presidi sanitari veri e propri che offrano, nella prossimità degli utenti,  non solo tutto il primo livello(medici di medicina generale associati e continuità assistenziale) 24 ore al giorno ma anche  la diagnostica di base (centro prelievi, radiologia, ecografia, cardiologia strumentale, endoscopia, dialisi ecc.) e la gran parte del livello specialistico nonché il 118 e il coordinamento dell’assistenza domiciliare. Questi presidi, collegati in intranet al loro interno e tra di loro, permetterebbero un efficiente sistema di rapide risposte di salute e una presa in carico della cronicità garantendo anche un efficace controllo igienico-sanitario del territorio che è del tutto mancato in questa occasione, per esempio, in Lombardia. Un sistema di questo tipo consentirebbe di concentrare l’emergenza, la chirurgia e la grande patologia in pochi ma grandi poli ospedalieri qualificati sul piano tecnologico e professionale ma anche accoglienti dal punto di vista alberghiero. La città di Catanzaro, grazie alla presenza della Facoltà di Medicina e di un ospedale di grande tradizione, può avere in Calabria un ruolo importante come punto di riferimento di un sistema di sanità virtuoso ed efficace".

"La nostra proposta - concludono -  è di cogliere la crisi per aprire un chiaro, immediato e rapido confronto su questi temi".

 

 

 

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