"Mentre le disposizioni assunte ieri dal Governo lasciano presagire una ulteriore proroga della chiusura delle scuole, come doverosa misura di contenimento del contagio, riceviamo segnalazioni su una situazione che appare paradossale. Nonostante gli asili nido e le scuole dell’infanzia siano chiuse da tempo, piovono le richieste relative alle rette da pagare, anche se il servizio non è stato e non sarà erogato".
Una pretesa che sarebbe illegittima secondo il Codacons.
"A fronte di un servizio pagato e non usufruito, si configura il diritto in capo ai genitori di chiedere ed ottenere il rimborso di quanto versato per rette e mense di asili nido o scuole private, proporzionale al periodo di chiusura degli istituti - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons. La retta mensile, come quella per i servizi accessori, quali quello di mensa scolastica, attiene ad un servizio che non può essere portato ad esecuzione a causa dei rischi connessi all’epidemia che ha colpito l’intero paese. Il servizio è divenuto, infatti, di impossibile realizzazione per cause di forza maggiore riconducibili, appunto, all’improvvisa ed imprevedibile epidemia che si è diffusa.
Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell'indebito. Sicchè, non potendo usufruire del servizio scolastico e dei servizi accessori, per cause di forza maggiore, il genitore ha diritto alla restituzione di quanto corrisposto nel periodo di sospensione delle attività scolastiche ed alla sospensione per tutto il periodo in cui il servizio non viene prestato".
Il Codacons rende noto di aver pubblicato sul proprio sito internet il modulo con cui si può chiedere il rimborso delle rette di scuole e asili per i periodi di chiusura delle strutture. "Ovviamente non ci dimentichiamo di migliaia di strutture private, e di chi vi lavora, che versano in una situazione di difficoltà e che potrebbero essere costretti a chiudere a causa dell’emergenza. In loro favore chiediamo al Governo di varare sussidi e misure di sostegno in grado di consentir loro la prosecuzione delle attività una volta terminata l’emergenza sanitaria".
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