Coronavirus. "Criticità al Policlinico". Il rettore dell'Università mette in guardia sui rischi nella struttura con i pazienti Covid

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Giovambattista De Sarro, rettore dell'Umg
  07 aprile 2020 18:17

di GABRIELE RUBINO

"Criticità al Policlinico". Recita così l'oggetto di una densa lettera in cui si mettono in fila le principali vulnerabilità strutturali ed organizzative all'interno del presidio di Catanzaro nella gestione dei pazienti Covid-19.  I destinatari della missiva, che porta la data del 6 aprile, sono fra gli altri il commissario straordinario dell'azienda ospedaliero universitaria Mater Domini Giuseppe Zuccatelli, il direttore amministrativo Giovanni Stroppa, il direttore sanitario Franco Caracciolo e al direttore medico di presidio Caterina De Filippo. Ma a far impressione è il mittente. Infatti la comunicazione è partita dagli uffici del rettorato dell'Università Magna Graecia, controfirmata dal "magnifico" Giovambattista De Sarro. 

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Il rettore fa sue le "criticità" già segnalate della direzione medica di presidio. Nell'elenco vengono elencati gli incroci degli ascensori che portano ai reparti Covid e no Covid. Quando si parla di elevatori all'interno di una struttura ospedaliera s'intende il transito del personale, dei pazienti, dei rifiuti. Insomma, un problema legato alla ottimale gestione dei percorsi puliti e di quelli sporchi. Viene citata anche la questione di Cardiochirurgia. Nei giorni scorsi la Cisl aveva segnalato come il reparto fosse finito nella fauci dei reparti Covid. Per accogliere i pazienti provenienti dalla Rsa di Chiaravalle Centrale il Policlinico si era dovuto "riorganizzare" in fretta e furia attivando circa cinquanta posti letto fra il sesto, settimo e nono piano dell'edificio A. 

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Prima che scoppiasse il "caso Chiaravalle" e prima della disposizione del dg del dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro di trasferimento dalla struttura, l'idea di massima era di indirizzare al Policlinico i pazienti più gravi, quelli da Rianimazione (sono stati attivati 6 posti letto di terapia intensiva) che potrebbero aver bisogno di ricorre all'Ecmo (un macchinario per la circolazione extracorporea). L'evacuazione dalla Rsa di Chiaravalle con la contestuale saturazione del Policlinico di pazienti a non "alta intensità assistenziale" ha scombinato il piano originario. 

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