Coronavirus. Il caso della Domus Aurea approda al vaglio del procuratore Gratteri. Scatta l'esposto della figlia di una paziente

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La "Domus Aurea", casa di riposo a Chiaravalle Centrale
  31 marzo 2020 19:28

di STEFANIA PAPALEO

Il caso della Domus Aurea di Chiaravalle approderà quanto prima sulla scrivania del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri.

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Una dettagliata denuncia-querela è pronta a partire alla volta del vecchio palazzo di giustizia, per chiedere l’immediato intervento della magistratura rispetto alla grave emergenza che si è venuta a verificare tra gli anziani ospiti della struttura, di cui già cinque deceduti in due giorni. In calce, la firma della figlia di una donna di 83 anni di Isca sullo Ionio, le cui condizioni si sono talmente aggravate da arrivare a una saturazione sotto 80, quando il parametro vitale richiesto è almeno sopra i 90.

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 Da qui la decisione della donna di rivolgersi all’avvocato Antonello Talerico, al fine di denunciare l’assenza di qualsiasi tipo di soccorso in urgenza, in preda alla paura che la perdita di tempo possa costare la vita alla madre. E questo nonostante la Regione Calabria, il Dipartimento regionale della Salute, il Comune di Chiaravalle e il titolare della clinica siano a conoscenza di questa terribile situazione “che vede circa 50 anziani reclusi in gravi condizioni sanitarie che, probabilmente, nel giro di poche ore potrebbero condurre al decesso, cosi come è avvenuto già per altri pazienti della stessa struttura nelle ultime ore”.

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A questo si aggiunge anche la sua impossibilità ad accedere alla struttura per via delle limitazioni imposte dal Governo e dalla Regione Calabria e che fa salire tanta rabbia nella donna, che avverte: “In caso di mancato intervento riterrò tutti responsabili, tutti coloro che hanno compiuto omissioni o non sono intervenuti tempestivamente”.

Responsabilità che, alla luce della denuncia di oggi, dovranno essere eventualmente individuate dalla Procura, così come auspica anche l’avvocato Talerico, davanti a un quadro allarmante che vede “in questo momento circa 40 pazienti anziani in quarantena “reclusi” in una clinica privata, dove rischiano di morire perché affetti da Covid-19 – dice – e senza che nessuno interviene per farli ospedalizzare con urgenza”.

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