"La comunicazione interna è stata inviata con lo spirito di cercare una leale collaborazione per il bene della struttura assistenziale che ci vede coinvolti assieme alla componente ospedaliera". È quanto afferma il rettore dell'Umg, Giovambattista De Sarro, in relazione alla lettera pubblicata in esclusiva da La Nuova Calabria sulle "Criticità al Policlinico" (LEGGI QUI)
Poi, precisa ancora: "Ognuno la interpreti come vuole, ma io sono responsabile per la componente universitaria dell'ospedale. Non intervengo per l'ospedale, ma ci tengo a ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando, soprattutto infermieri, medici e paramedici di università ed ospedale, con turni massacranti. Molti colleghi, inoltre, hanno dato disponibilità ad occuparsi di Covid, ovviamente ciascuno per le proprie competenze".
Quindi, il Magnifico Rettore spiega: "La lettera di controllo dovevo farla per la sicurezza di tutto il personale che in parte dipende dall'università. Consideri i medici, gli specializzandi, questi ultimi in parte sotto la tutela dell'Azienda con la copertura di un'assicurazione, in parte dell'Università. Quindi la mia era una richiesta lecita.finalizzata a verificare se sono stati messi in atto tutti i presidi nell'interesse dell'università, dove si riunisce il gruppo di crisi".
E ancora: "Siamo coinvolti in prima linea nella lotta Covid-19, come lo dimostra il fatto che abbiamo il maggior numero di ricoverati. Al policlinico è possibile attivare percorsi puliti, che sono stati stabiliti in precedenti riunioni. Siamo sempre vigili nel controllare che tali percorsi siano rispettati. Il controllo di tali percorsi non è sotto il nostro controllo diretto. Quello proprio della struttura universitaria, che non è quella ospedaliera, è monitorizzata giornalmente per la sicurezza di tutti. Quanto avvenuto in Lombardia dovrebbe essere di monito".
Infine aggiunge il rettore: "I percorsi vengono fatti anche nell'ambito dell'università, poiché molti confondono e dimenticano che il policlinico è solo una parte dell'Università. Da noi ci sono sono strutture aperte, tipo la biblioteca. La maggior parte dei giovani che fanno richiesta, ricevono quello che serve in via telematica, ma ci sono anche riviste che non sono in formato elettronico e queste vanno ritirate personalmente. Anche per quanto riguarda la segreteria, è chiusa ma per sbrigare alcune pratiche serve lo sportello attivo, anche se per fortuna è già protetto".
Insomma, la bontà della lettera è indubbia, a prescindere da chi la vuole interpretare a modo suo.
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