di TERESA ALOi
Non nasconde la sua preoccupazione. Del resto non lo aveva fatto neppure all'indomani della notizia del primo anziano -una signora di 91 anni - ricoverato nella "sua" struttura risultato positivo al coronavirus.
Domenico De Santis, amministratore della Domus Aurea, la casa di cura di Chiaravalle, è una persona concreta:i numeri, oggi, dopo l'ufficialità dei risultati dei tamponi, non gli permetterebbero di fare altro.
E' nella struttura ormai da giorni, in quarantena, accanto a quei dipendenti e operatori che non hanno abbandonato la struttura all'indomani del primo caso e che lavorano, ora più che mai, in condizioni facili da immaginare. Oggi c'è più paura. Dodici colleghi sono risultati positivi (uno di loro è a casa con la febbre, altri 11 sono asintomatici) e la preoccupazione e l'ansia sale. Si ha paura per i propri familiari, per tutte quelle persone che hanno incontrato prima di decidere di non uscire più dalla residenza.
"il dramma c'è e non è di poco conto spiega l'avvocato De Santis - raggiunto al telefono - ma noi non ci sentiamo soli. Tutta la Regione ha dimostrato grande vicinanza a noi".
"Stiamo organizzando il trasferimento di otto pazienti le cui condizioni sono gravi e con ogni probabilità saranno ricoverati al Policlinico do Germaneto". Per il resto "siamo sempre in attesa di ulteriori 14 tamponi".
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