Coronavirus. L'appello dei sindaci di tutti i paesi dell'Alto Ionio cosentino alla Regione: "Riaprire l'ospedale di Trebisacce"

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L'ospedale Chidichimo di Trebisacce
  11 aprile 2020 12:53

I sindaci di tutti i paesi dell'Alto Ionio cosentino hanno scritto una lettera al presidente della Regione Jole Santelli, al commissario dell'Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli, e al commissario per piano di rientro Saverio Cotticelli, per chiedere la riapertura dell'ospedale Chidichimo di Trebisacce, "già sancita dalla sentenza 1551/2015 del Consiglio di Stato e dal D.C.P.R. 30/2016".

"Facendo seguito a quanto già comunicato e richiesto dal sindaco di Trebisacce - si legge nella missiva - sollecitiamo un immediato riscontro e chiediamo urgente esecuzione della sentenza Consiglio di Stato e/o del decreto del Commissario ad acta 30/2016. Evidenziamo come, anche in piena emergenza Covid-19, non solo siano stati sospesi i ricoveri nella lungodegenza e non rinnovata la convenzione con gli anestesisti, fino al 20 marzo utilizzati nel Pronto soccorso di Trebisacce, quanto sebbene siano stati adottati degli atti amministrativi e siano stati pronunciati provvedimenti giurisdizionali, ancora ad oggi, per il presidio di Trebisacce, si vive nel perenne oblio e disinteresse".

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"Ciò - aggiungono - ha comportato, tra l'altro, l'impossibilità a ricorrere ai provvedimenti governativi e legislativi che consentono il reperimento urgente di personale e l'acquisto di attrezzature per fronteggiare non solo l'emergenza coronavirus, ma soprattutto le emergenze urgenze ordinarie. Chiediamo pertanto, ad ognuno per quanto di competenza, un'adeguata e necessaria attenzione, di attuare provvedimenti urgenti per consentire anche ai cittadini di questo vasto comprensorio di poter disporre di cure adeguate, nonché l'immediata attivazione e potenziamento dei servizi ospedalieri, peraltro già previsti".

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"Allo stesso qual modo - conclude la lettera - è indispensabile e non più procrastinabile ormai avviare le procedure per l'appalto del ripristino delle sale operatorie. Si chiede, infine, un incontro urgente per meglio pianificare e programmare gli interventi".

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