di EDOARDO CORASANITI
Se a Modena e in altri istituti penitenziari del nord la tensione è alle stelle, in Calabria la situazione per ora è sotto controllo.
Da questa mattina sono 27 le carceri dove si stanno svolgendo proteste da parte dei detenuti, alcuni dei quali chiedono l'amnistia a causa dell'emergenza Coronavirus (LEGGI QUI L'APPELLO). Gravi disordini si registrano nei carceri di San Vittore a Milano e di Rebibbia a Roma, dove - oltre a bruciare diversi materassi - alcuni reclusi avrebbero assaltato le infermerie. Lo riferisce il Sindacato di polizia penitenziaria. Nella città emiliana, inoltre, i morti sono saliti a 6.
In virtù del Decreto del presidente del Consiglio, anche i direttori delle carceri calabresi stanno adottando misure per fronteggiare il Covid-19, il virus che spaventa il mondo l'Italia, il secondo Paese più colpito dopo la Cina. Ad ogni modo, dall'8 marzo i colloqui sono sospesi in tutti gli istituti e sono stati rafforzati i colloqui via Skype. Solo in casi eccezionali possono essere autorizzati e svolti con una distanza di sicurezza di due metri. Le attività scolastiche e formative sono sospese ovunque.
Si registra un piccolo focolaio di protesta a Catanzaro, ma nulla di preoccupante.
" L'impressione è che non si possa più parlare di prevenzione quanto piuttosto inseguire con difficoltà l'emergenza", conferma il segretario regionale della UilPa, Salvatore Paradiso.
La mappa delle misure previste è fornita da Antigone, un'associazione che dal 1991 si interessa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario.
Nella Casa di Reclusione di Rossano Nuovo Complesso, il carcere ha deciso di vietare l’ingresso ai volontari e ai tutor didattici mentre ai docenti universitari ha chiesto di sottoscrivere al momento dell’ingresso in Istituto un’autodichiarazione relativa al contenimento del rischio da contagio volta a dichiarare di non presentare 37,5 di temperatura, mal di gola, difficoltà respiratorie, polmonite etc.; di non provenire e di non aver soggiornato negli ultimi 14 giorni in paesi ad alta endemia o territori nazionali sottoposti a quarantena; di non essere a conoscenza di aver avuto contatti con persone affette da COVID19. All’atto della chiusura all’esterno delle scuole e delle Università dal 2 al 15 marzo, il carcere ha vietato l’ingresso ai docenti.
Stesse disposizioni nella casa circondariale a Cosenza.
A Catanzaro, dove è stata montata la tenda Pre triage, è stato vietato l'accesso solo ai minorenni, quindi molti detenuti non possono vedere i figli.
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