Fase 2. Di Lieto (Codacons) diffida il Comune: "Mascherine anche all'aperto e controlli. In caso contrario si chiudano zone e locali"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Fase 2. Di Lieto (Codacons) diffida il Comune: "Mascherine anche all'aperto e controlli. In caso contrario si chiudano zone e locali"
Francesco Di Lieto

L’associazione ha trasmesso la diffida anche al Prefetto, a Confesercenti e Confcommercio affinché si possa collaborare per evitare una nuova chiusura, “dalla quale sarebbe davvero impossibile risollevarsi”

  30 maggio 2020 15:31

E' un'associazione a tutela dei consumatori e come tale tra gli interessi perseguiti  dal Codacons c'è il diritto alla salute, l’incolumità pubblica e il buon andamento dei servizi pubblici essenziali e della Pubblica Amministrazione.

"Le immagini delle centinaia di persone riversatesi in strada nei primi weekend di riapertura dei bar e locali dopo la fine della chiusura dovuta allo stato d’emergenza, hanno fatto ricredere chi si aspettava comportamenti improntati alla responsabilità e al senso civico - spiega il vice presidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto - “assembramenti” con decine e decine di persone, totale assenza di mascherine e dispositivi di protezione individuale, mancato rispetto delle misure di distanziamento sociale, rappresentano situazioni che mettono in grave pericolo la salute dei cittadini ligi al rispetto delle regole e rischiano di vanificare gli sforzi posti in essere fino ad oggi per contenere l'epidemia da coronavirus".

Banner

E allora diventa "necessario che le istituzioni si attivino immediatamente per evitare che tali situazioni abbiano a ripetersi nei prossimi weekend. Evitando che uno sciocco disinteresse per le regole possa arrecare ulteriori ed incalcolabili danni". 

Banner

Per questo motivo il Codacons ha inviato una diffida ex art. 140 codice del consumo al Comune di Catanzaro chiedendo che vengano adottate alcune misure di buon senso, come l'obbligo di portare la mascherina anche all'aperto, garantendo adeguati controlli. 

Banner

"È necessario anche delimitare le zone notoriamente sovraffollate presidiando gli accessi e contingentando gli ingressi delle persone in modo da limitare possibili assembramenti. Se non si è in grado di adottare e di far rispettare queste semplici misure di buon senso - sottolinea Di Lieto -  l'unica soluzione possibile è quella di chiudere le zone o i locali della movida". 

Ma non solo. "Se, ad esempio, l’accesso diurno del pubblico ai parchi e ai giardini pubblici è consentito, ma meramente condizionato al rigoroso rispetto del divieto di ogni forma di assembramento, della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, allora non v’è chi non veda come anche nei diversi settori della vita serale e notturna della stessa città debbano essere adottate misure adeguate di contenimento del contagio da Covid-19 al ?ne di tutelare la salute pubblica e i diritti dei lavoratori delle attività commerciali di bar e ristorazione".

L’associazione ha trasmesso la diffida anche al Prefetto nonchè a Confesercenti e Confcommercio affinché si possa collaborare per evitare una nuova chiusura, “dalla quale sarebbe davvero impossibile risollevarsi”.

"Occorre che Catanzaro offra un esempio, quale capoluogo di regione, di come si debbano fronteggiare comportamenti irresponsabili da parte di chi, disinteressandosi delle regole, finisce per mettere a repentaglio la salute delle persone più fragili" conclude Francesco Di Lieto. 

 

 

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner