di EDOARDO CORASANITI
Sindaci in rivolta dopo l'emanazione dell'ordinanza di ieri sera del presidente della Regione Jole Santelli che consente a bar, pasticcerie, rosticcerie e ristoranti di servire all'aperto, seppure con le distanze di sicurezza: la linea comune è di non di applicare le previsioni previste per il 30 aprile ma di confermare quelle già in corso con il Dpcm del 26 aprile.
A Catanzaro Sergio Abramo ha firmato un'ordinanza che conferma tutte le disposizioni già in vigore in merito al contenimento del contagio da Covid-19. "Resteranno valide le limitazioni agli spostamenti e saranno chiusi, anche in questo fine settimana, parchi e aree giochi, cimiteri e tutte le altre attività regolamentate, quindi anche bar e ristoranti, con la mia ordinanza di proroga diramata lo scorso 16 aprile", scrive sul profilo Facebook.
Sulla stessa onda anche Giuseppe Papaleo di Davoli e Nicola Ramogida di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, ed Ernesto Alecci di Soverato. Quest'ultimo con un video su Facebook comunica il congelamento della decisione almeno per 24 ore: "Che confusione", sostiene.
Tuona anche Michele Tripodi di Polistena: "Ho letto poco fa l’ordinanza illegittima della Presidente Santelli davvero stucchevole! Dal modello tutto chiuso al modello tutto aperto (prima del tempo), tranne ovviamente per gli ambulatori della sanità pubblica ancora avvitata su stessa. A scanso di equivoci, a Polistena si applicano le regole in vigore sino al 4 maggio e rinvenibili dai DPCM del governo e dalle ordinanze sindacali".
Mentre il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, si riserva di impugnare il provvedimento, a prendere già carta e penna è Domenico Giampà di San Pietro a Maida: "Al fine di programmare con gli esercenti commerciali la ripresa delle attività, per il 30 aprile restano le restrizioni già previste".
A ritardare l'entrata in vigore dell'ordinanza regionale è Raffaele Mercurio, primo cittadino di Cropani, che su Facebook scrive: "Visto il particolare momento di incertezza venutosi a creare invito tutti, in particolare le attività commerciali interessate, ad essere caute nelle azioni votate alla riapertura delle proprie attività produttive".
Anche il commissario prefettizio di Girifalco, Costanza Pino, si gira dall'altra parte e rende noto che il comune "continuerà ad adeguarsi alle disposizioni nazionali".
A Tiriolo il sindaco Domenico Stefano Greco scrive su Facebook che continuano a valere le norme stabilite dal Dpcm del 26 aprile. E aggiunge: "Mi rendo conto del grande sacrificio per gli esercenti ma avvertiamo forte il dovere di tutelare la salute della nostra comunità, così come abbiamo fatto fin dall'inizio di questa emergenza e non possiamo vanificare gli ottimi risultati raggiunti grazie alla collaborazione ed ai sacrifici di tutti".
"Attenersi scrupolosamente alle disposizioni contenute nel Dpcm del 26 aprile", ordina il sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, mentre Vincenzo Nania di Sorbo San Basile, nel comunicare la non attuazione dell'ordinanza regionale, chiede alla sua cittadinanza di "non vanificare i risultati raggiunti".
I sindaci che finora hanno emesso un'ordinanza contraria rispetto a quella del presidente Santelli:
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