di TERESA ALOI
“Sono più che soddisfatto del rigetto che comunque ritenevo quasi certo. Nell'opposizione, ho sottolineato come, gli aspetti della vicenda così come esposti da Joselito Marras, con il chiaro fine di scagionare il figlio e probabilmente allontanare i sospetti anche da altri soggetti che lo hanno coadiuvato nel duplice omicidio, nell’incendiare l’auto dei Mirabello e nell’occultare i cadaveri e, devo dirlo, anche nel depistare le indagini e costruire falsi indizi, sono tanto palesemente inverosimili e fantasiosi da suonare offensivi per l’intelligenza di chi ascolta o legge".
Questo, il commento a caldo dell'avvocato Gianfrancesco Piscitelli, legale di Caterina Mirabello, dopo il rigetto da parte del gip di Cagliari dell'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Michael Marras, il 27enne arrestato insieme al padre, Joselito, 57 anni, per il duplice omicidio dei fratelli di origine calabrese Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni, residenti nel sud della Sardegna. (LEGGI QUI)
Con meticolose e particolareggiate memorie, i difensori delle parti offese, le sorelle delle vittime e la compagna di Massimiliano, nell’immediatezza della notizia della avanzata istanza, sin da domenica 26, avevano depositato memorie con cui si opponevano fermamente alla richiesta di scarcerazione.
"Sono sempre più convinto che tanti punti vanno chiariti e sviscerati e vanno individuati tutti i partecipanti, diretti ed indiretti, all’efferato duplice omicidio in tutte le sue fasi che, concordo con l’ipotesi del P.M., era premeditato. Siamo solo a metà della strada per la verità vera".
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