di TERESA ALOI
Li hanno cercati ovunque battendo il territorio palmo a palmo. Con i cani molecolari, con i sommozzatori che hanno scandagliato ogni corso d'acqua, torrente, fiumiciattolo. Alla fine li hanno trovati in una zona di campagna a Dolianova, un un piccolo centro a sud della Sardegna.
I corpi di Davide e Massimiliano Mirabello, 40 e 35 anni, originari di San Gregorio d'Ippona, nel Vibonese, erano lì in località Funtana Pirastu, nascosti nella fitta vegetazione della zona, poco lontano da una strada che si ricongiunge con quella dove fu ritrovata, incendiata, la loro auto.
Lì, senza vita, non lontani da casa da dove erano usciti la mattina del 9 febbraio scorso senza farvi più ritorno. Questa mattina, in una videoconferenza tra il Palazzo di giustizia di Cagliari e il carcere di Uta Joselito Marras, 52 anni, in stato di fermo da due settimane insieme al figlio Michael, 27, ha rilasciato dichiarazioni al pm Gaetano Porcu, titolare dell'inchiesta. E, al termine dell'interrogatorio, i carabinieri hanno avviato le ricerche.
Nelle due ore circa di colloquio, Marras ha confessato di aver ucciso i due fratelli, dicendo di aver agito completamente da solo, e di aver poi nascosto i corpi in una zona rurale a circa tre chilometri dal centro abitato di Dolianova, indicando agli investigatori il luogo esatto. I cadaveri erano nascosti tra i cespugli, e non non interrati come appreso inizialmente, già in avanzato stato di decomposizione. Sul posto insieme ai carabinieri del Nucleo investigativo sono intervenuti i colleghi della Compagnia di Dolianova e successivamente gli specialisti del Ris e il medico legale Roberto Demontis.
"Nella giornata di ieri ho rappresentato al pm titolare delle indagini la volontà di Joselito Marras di chiarire la dinamica che fatti che hanno portato alla morte dei due fratelli. Nella mattina di oggi, dal carcere, il mio assistito ha indicato nel dettaglio i luoghi dove potevano essere recuperati i due corpi ed è pertanto seguendo le sue indicazioni che i carabinieri li hanno potuti ritrovare". Così l'avvocata Maria Grazia Monni che difende Joselito Marras, arrestato insieme al figlio Michael per l'omicidio di Massimiliano e Davide Mirabello. "Marras nel corso del suo interrogatorio - precisa Monni - ha riferito di essere stato aggredito e di essere stato costretto a difendersi. Ha escluso ogni partecipazione del figlio a questo tragico fatto".
Non si era mai arresa la sorella di Davide e Massimiliano. Un appello dietro l'altro a "chi sapeva qualcosa". Voleva riportarli a casa. Voleva i loro corpi. Per riabbracciarli un'ultima volta.
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