Non c'era soltanto la fronda all'interno della Lega a rallentare le operazioni di formazione della nuova Giunta. Adesso spunta anche quella dell'Udc. Il segretario regionale del partito, Franco Talarico, ha ottenuto le deleghe al Bilancio ed al Personale. Ma a quanto pare i consiglieri eletti non sono affatto contanti. Anzi.
«Apprendiamo dalla stampa la nomina dell’On. Franco Talarico alla carica di assessore regionale in quota UDC. Una scelta che non rispecchia assolutamente quelle che sono state, in queste settimane, le linee suggerite dai due Consiglieri regionali e dalla dirigenza calabrese. È evidente che si tratta di una decisione calata dall’alto di fronte alla quale non si può rimanere inermi tantomeno silenti e, pertanto, in queste ore si sta valutando la possibilità di lasciare il partito. Fermo restando il rispetto del mandato elettorale a sostegno della coalizione di Centro destra al presidente Santelli. La nostra proposta è questa: nessun assessorato all’UDC con l’opzione per la Presidenza del Consiglio regionale».
È quanto fanno sapere i consiglieri regionali eletti in quota UDC, Nicola Paris e Giuseppe Graziano, ed i vertici regionali del partito, Luigi Fedele vice segretario regionale e coordinatore lista Circoscrizione Sud, Ottavio Gaetano Bruni presidente regionale; Marco Martino, coordinatore nazionale UDC Giovani e coordinatore provinciale di Vibo Valentia; Flavio Cedolia, coordinatore lista Circoscrizione Nord; Nino Fiorillo, commissario provinciale UDC Cosenza;
«È un momento critico per la nostra regione alle prese con l’emergenza Coronavirus e cogliamo l’occasione per complimentarci con la presidente Santelli per il lavoro che sta svolgendo insieme alla task force regionale. Non possiamo, però, accettare supinamente questa decisione – dicono – perché mortifica il lavoro fin qui svolto dalla base del partito con il contributo determinante del movimentismo civico che ha prodotto un risultato elettorale storico alle ultime competizioni regionali. Si tratta di un atto di tracotanza politica che non trova alcuna condivisione con la base dell’UDC tantomeno con i rappresentanti istituzionali eletti. Ci attendiamo, a riguardo, dei chiarimenti da parte del segretario nazionale Lorenzo Cesa sul perché si è voluto a tutti i costi procedere verso la nomina di un assessore senza prima il necessario confronto con il partito e senza aver fatto sintesi delle diverse istanze e proposte che in queste settimane sono arrivate alla Segreteria nazionale. Stante così le cose viene a decadere ogni buon proposito e ogni progetto di rilancio dell’UDC in Calabria».
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