Gaffe di Morra sulla Santelli. Rai 3 lo esclude dal programma e lui rilancia: "Loro non si arrenderanno, ma io neppure"

di PAOLO CRISTOFARO

E' polemica di fuoco quella apertasi intorno al presidente della commissione antimafia, il senatore 5 stelle Nicola Morra, dopo le sue dichiarazioni relative alla Calabria e a Jole Santelli, che lui stesso aveva definito "non politicamente corrette". Questa sera, la tensione è salita, con la Rai che ha rifiutato di ospitarlo nella nota trasmissione della terza rete, "Titolo Quinto", che da giorni segue le vicende contorte della Sanità calabrese.

In apertura di trasmissione la conduzione annuncia l'assenza di Morra e il programma, nel quale si parla anche del grillino a capo della commissione antimafia più volte, va avanti senza di lui. Una vicenda che ha fatto scattare, immediata, la replica dell'interessato, difatti impossibilitato a replicare o a chiarire la propria posizione. "Essendo arrivato a Napoli presso gli studi RAI per partecipare alla puntata odierna di Titolo Quinto ho appreso dalla vicedirettrice di RAI 3 che per decisione della Direzione di Rete veniva annullata la mia partecipazione al programma", scrive Morra sui suoi canali social. "Questo dovevo dirvi, questo vi dico. Credo non si debba aggiungere altro. Loro non si arrenderanno mai, io neppure!", rilancia il 5 stelle, evidentemente infastidito dall'intervento televisivo disdetto. 

Alla trasmissione, intanto, ha preso parte Jasmine Cristallo, leader delle Sardine e della protesta di questi giorni alla Cittadella regionale. A comparire sugli schermi Rai anche le interviste a Belcastro, figura cardine del sistema sanitario catanzarese, e Domenico Tallini, ex presidente del consiglio regionale dimessosi dopo l'arresto di ieri mattina. Intanto, dal versante 5 stelle arrivano altri pronti ad incalzare sostenendo Morra. "Nicola Morra era stato invitato alla trasmissione ma ha ricevuto disdetta all’ultimo momento", scrive in un post su Facebook la senatrice Bianca Laura Granato. "Mentre si parla di lui, lui non può rispondere, non può replicare. Trovo tutto ciò disgustoso e degno di un Paese al 70º posto per libertà di informazione, quale meritatamente è l’Italia", conclude la senatrice. 

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