Gratteri insiste: "Aula bunker a Catanzaro". In Audizione denuncia rallentamenti dal Ministero

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L'audizione di Gratteri alla Commissione Parlamentare d'inchiesta
  11 giugno 2020 19:55

di PAOLO CRISTOFARO

UN'AUDIZIONE ALL'ANTIMAFIA PER L'ORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI 'NDRANGHETA. Si è tenuta questo pomeriggio, a Palazzo San Macuto, a Roma, un'audizione della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulle mafie, tenuta dal Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha dettagliatamente descritto la complessa concatenazione di dinamiche ed eventi relativi alle richieste per l'aula bunker dove dovrà celebrarsi il processo di Rinascita-Scott e agli ostacoli riscontrati nella concretizzazione del tutto.

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Chiari i riferimenti del Procuratore Gratteri a rallentamenti degli apparati amministrativi che, nonostante le sue richieste e indicazioni, avallate dalle promesse del Ministro Alfonso Bonafede, non hanno poi trovato riscontro nell'operato degli uffici ministeriali e degli stessi collaboratori del Ministro. 

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L'AULA BUNKER A CATANZARO. Al centro dell'audizione del Procuratore di Catanzaro proprio la questione della mancata realizzazione dell'aula bunker in territorio calabrese. Particolare attenzione è stata posta sulla possibilità di realizzare la stessa non a Vibo Valentia, ma bensì nel capoluogo di Regione, a Catanzaro. "Dopo l'operazione Rinascita-Scott del 19 dicembre 2019, ci siamo subito adoperati, presso il Ministero per chiedere un'aula bunker adeguata, che potesse ospitare almeno 500 persone", ha dichiarato Gratteri. "Il Ministro Alfonso Bonafede ha convocato i suoi collaboratori indicando agli stessi di fare tutto il possibile per Catanzaro per la Procura e per il Tribunale, dato l'importante lavoro svolto. Il Ministro ha sottolineato che a Catanzaro si stanno facendo cose importanti, si sta portando avanti un contrasto serio alla 'Ndrangheta", ha spiegato il Procuratore della Repubblica.

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"L'indicazione era di dare il massimo supporto relativamente a qualunque richiesta venisse da Catanzaro. Nella realtà così non è accaduto. Il presidente Corte d’Appello Introcaso, a marzo 2019, ha chiesto di avere una struttura per l’aula bunker per contenere almeno 500 persone. In realtà dal 29 marzo 2019, formalmente nessuno ci ha chiamati, se non l’8 gennaio 2020."

LE RIUNIONI AL MINISTERO E I RALLENTAMENTI. "L'8 gennaio 2020 si è tenuta una riunione nella stanza del capo di gabinetto Baldi, dove era presente anche il vicecapo Massaro, la dottoressa Fabrini con altri magistrati e dirigenti", ha spiegato Gratteri. "In quella occasione ho detto: siccome si è concluso il processo Aemilia, chiediamo al presidente della Regione Emilia-Romagna la struttura costruita dalla Regione (del valore di 450mila euro), ma la dottoressa Fabrini ha detto che non era possibile, perché potrebbero con un drone lanciare una bomba sulla struttura. La ‘Ndrangheta non lo fa, non è questo il loro modo di agire", ha continuato Nicola Gratteri.

"Credo di conoscere la 'Ndrangheta e non è nel loro modo di operare. La mafia non agisce così, salvo il caso in cui si sono volute fare cose eclatanti, come per Falcone e di Borsellino, altrimenti evitano di fare troppe vittime o troppo rumore. Ho parlato con il Generale degli Incursori della Marina, il quale mi ha assicurato che, comunque, il volo dei droni si potrebbe inibire in tutta la zona e gli stessi possono essere tranquillamente abbattuti con armi convenzionali e con l'impiego della contraerea. I carabinieri di Vibo Valentia hanno abbattuto, in una occasione, un drone che volava nei pressi di una caserma. Possiamo mettere i militari intorno alla struttura, ma il processo va fatto in Calabria", ha insistito.

"Continuiamo a chiamare e mandare i messaggi relativamente a questa richiesta. Il 16 gennaio 2020, nuova convocazione al Ministero, il 28 gennaio il presidente della Corte d'Appello continuava a chiedere questa aula bunker, il 10 febbraio un’altra conferenza e poi di nuovo il 28 febbraio. Ad un certo punto proponiamo il Palatenda di Vibo Valentia, dove gioca la Tonno Callipo, con 3200 posti. Facciamo la conferenza il 28 febbraio 2020, volutamente dopo le elezioni regionali, siccome Callipo era candidato ed è l’assegnatario di questa struttura, per evitare eventuali speculazioni politiche. Partecipa anche il Presidente della provincia di Vibo. Callipo è stato disposto a rinunciare ai 300mila euro che ha anticipato per adeguare l'edificio."

"Il 4 marzo andiamo nell’Aula Verde del Ministero, portiamo i filmati per far vedere il palazzo. Ma ci dicono di no, perché il Demanio non vuole spendere la cifra richiesta. A quel punto chiediamo ancora insistentemente dove celebrare il processo. Facciamo una nuova riunione al Ministero, la dottoressa Fabrini ci dice che il processo va fatto o a Palermo o a Napoli o a Roma, ma per noi è importantissimo farlo in Calabria invece e non fuori. Fare i processi fuori dalla Regione è devastante per l'opinione pubblica", ha aggiunto ancora il Procuratore, spiegando i continui intoppi riscontrati e chiedendo, poi, di secretare momentaneamente il contenuto dell'audizione, interrompendo la diretta video, ripresa poco dopo. 

Ripresa la diretta, dopo lo stop, Gratteri ha continuato: "il Vicecapo di gabinetto Massaro, persona per bene e sensibile, concretamente ci è stato vicino, mai altezzoso, mai infastidito dalle mie continue richieste e pressioni. L’onorevole Wanda Ferro, a proposito delle nostre richieste, ha fatto un’interrogazione parlamentare e per questo sono stato convocato dalla commissione antimafia."

"A questo punto, chiede di incontrarmi il Ministro Bonafede, due giorni fa", continua il Procuratore di Catanzaro. "A lui ho detto: Ministro, ricordo bene che lei ha raccomandato ai suoi collaboratori di stare vicino alla Procura di Catanzaro, però guardi che i suoi collaboratori non l’hanno ascoltata", ha riportato il magistrato, sottolineando anche le carenze di organico relativamente agli ufficiali di polizia giudiziaria di Catanzaro e alla dotazione delle auto blindate. "La blindata che avevo si è rotta lungo il Raccordo Anulare di Roma, mentre stavamo viaggiando. Mi è venuto incontro il Capo della Polizia, mandandomi immediatamente un'auto", ha spiegato.

L'IPOTESI INIZIALE RIVALUTATA E L'UBICAZIONE NEL CAPOLUOGO. Dopo l'ultimo incontro con il Ministro Bonafede, secondo Gratteri si sarebbe sbloccata "magicamente" la sua ipotesi iniziale, cioè quella di costruire un'aula bunker in regione. "La Protezione Civile è disponibile a dare una mano per realizzarla a Catanzaro", ha detto. "Abbiamo valutato varie ipotesi, come il cortile del carcere di Siano. Anche il sindaco si è reso disponibile a facilitare qualunque soluzione "purché il processo si faccia a Catanzaro, asserendo di mettere a disposizione qualunque edificio richiesto".

"L'opzione aperta è quella di un'area adiacente al campo sportivo del Catanzaro Calcio e poi un’altra ipotesi, quella della zona dietro il Tribunale dei minori, dove c’è un campo di calcio mai usato, con erba alta 2 metri. In 12 mesi, stando a primi calcoli, si potrà avere un'aula bunker definitiva per tutto il Distretto di Catanzaro. E' la soluzione meno costosa e più utile, che avevamo proposto dall'inizio, così che, la prima udienza di luglio, possa già celebrarsi tranquillamente", ha raccontato ancora Gratteri.

I DUBBI SULLA VOLONTA' DI DELEGITTIMARE L'OPERATO E LA "MANINA" DEI POTERI FORTI. Alcuni dei deputati e dei membri della commissione antimafia presenti, specialmente dopo gli attimi dell'audizione segretati, si sono concentrati su domande, rivolte a Nicola Gratteri, circa la volontà di qualcuno di delegittimare l'operato o di eventuali possibili resistenze, da parte degli apparati dello Stato, volte a rallentarne le procedure. "Ci sono delle persone che noi abbiamo indagato che sono molto preoccupate della mia presenza a Catanzaro e sono molto preoccupati di questa nuova gestione. Ho ricevuto tante minacce", ha detto Gratteri.

"Ci sono anche dei disegni di delegittimazione della mia persona. C’è gente che si inventa le cose. Ci sono giornali online che scrivono cose totalmente inesistenti. Non ho mai denunciato nessuno in vita mia, ma per la prima volta potrei contravvenire a questa abitudine. Esistono notizie costruite ad arte per indebolirmi sul piano del consenso. Mafiosi e massoni deviati non tollerano la credibilità che ho in Calabria", ha concluso il Procuratore.

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