di GABRIELE RUBINO
L'intero servizio sanitario è concentrato nella lotta al Covid-19. Non significa però che tutto sia fermo. Un paio di settimane fa, il ministero della Salute ha aggiornato l'elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale dell'aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie. Si tratta della "integrazione" biennale rispetto all'elenco nazionale principale (che vale per quattro anni) post "decreto Lorenzin" il cui ultimo "assestamento" risale al 7 novembre 2019. Nell'elenco pubblicato il primo aprile figurano una quindicina di conoscenze calabresi. Francesco Araniti (direttore amministrativo al Gom di Reggio Calabria); Francesco Antonio Benedetto (ex d.g. Gom); Bruno Calvetta (dipartimento Amministrativo Asp di Vibo); Giuseppe Giuliano (commissario straordinario dell'Asp di Vibo Valentia) Antonio Mantella (direttore amministrativo del Pugliese-Ciaccio di Catanzaro), Sergio Petrillo (dirigente del Pugliese e dirigente del dipartimento regionale Tutela della Salute); Ilario Lazzaro (direttore sanitario Asp di Catanzaro), Elisabetta Maria Tripodi (direttore amministrativo Asp di Vibo); dall'Annunziata arrivano Gianfranco Scarpelli (ex commissario), Sperlì Domenico e due fresche aggiunte della task force anti-Covid: Amedeo De Marco e Gianfranco Filippelli. Ci sono anche Rocco Damiano di Mater Domini e Giuseppe Raiola dell'ospedale Pugliese. Questi si aggiungono a coloro che già erano presenti nel "primo elenco". Fra questi molti manager erano stati nominati in posti di vertice durante la legislatura Oliverio prima che arrivasse il Decreto-Calabria. Da Achille Gentile a Raffaele Mauro, da Angela Caligiuri ad Antonio Graziano, da Giuseppe Fico a Giuseppe Panella, da Antonio Belcastro a Caterina De Filippo, da Vittorio Prejanò ed Elga Rizzo. Giusto per ricordarne alcuni.
LA FINESTRA DELLE SELEZIONI (DI NUOVO REGIONALI) SI APRE DA MAGGIO- L'informazione dell'aggiornamento per il momento potrebbe essere poco allettante, ma già dai primi di maggio potrebbe diventare piuttosto ghiotta. Infatti, in linea teorica, la Regione, secondo quanto previsto dal Decreto Calabria dell'ex ministro Giulia Grillo, potrebbe bandire gli avvisi per la selezione dei dg. Restaurando l'ordinaria disciplina che attribuisce alla Giunta l'indicazione e poi al presidente la nomina con decreto.Come risaputo, con legge speciale voluta dal Movimento Cinque Stelle ha invertito la potestà di nomina, consegnandola al governo. Il commissario ad ad acta (Cotticelli) propone un nome al governatore (e al rettore per l'Aou Mater Domini). In mancanza di accordo ci pensa di fatto il ministro della Salute. Non è scontato che Santelli decida immediatamente di rompere gli indugi in questa fase delicata legata al Covid-19 e far tornare alla Regione l'indicazione sui manager. Potrebbe però succedere.In ogni caso il lockdown fissato dal provvedimento grillino scade a novembre. Le uniche aziende off-limits sono le Asp di Catanzaro e Reggio Calabria,entrambe sciolte per presunte infiltrazioni mafiose e guidate dai commissari prefettizi che rispondono al ministero dell'Interno. Le altre torneranno tutte in bilico, con il centrodestra pronto a passare all'incasso dopo la vittoria elettorale.
LA SITUAZIONE ATTUALE E LE QUOTAZIONI DI ZUCCATELLI- In questo momento restano in piedi le nomine Cotticelli-Speranza (e burocrazia del ministero della Salute). All'Annunziata di Cosenza c'è Giuseppina Panizzoli (nell'elenco iniziale degli idonei), all'Asp di Vibo Giuseppe Giuliano (appena inserito), all'Asp di Crotone Gilberto Gentili (che per il contagio ha lasciato il timone al dg facente funzioni Francesco Masciari), al Gom di Reggio Calabria Iole Fantozzi e tutto il resto è nelle mani di Giuseppe Zuccatelli. Nello stesso momento commissario dei due ospedali di Catanzaro (Pugliese e Mater Domini) e dell'Asp di Cosenza. Il manager emiliano per molti sta agendo da sub-commissario "ombra", se non qualcosa di più. E' quello che più di tutti fa trasparire una certa confidenza diretta con il ministro Roberto Speranza. Dunque, per lui potrebbero anche schiudersi le porte della struttura commissariale regionale (in combinazione con Crocco e Cotticelli o addirittura in sostituzione di uno dei due) se sulle aziende calabrese la giunta Santelli decidesse di accelerare con il ripristino della potestà regionale, visto che non ha esattamente gli stessi colori politici dell'attuale governo nazionale.
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