di GABRIELE RUBINO
C’è chi crede nei fantasmi e chi no. Resta il fatto che qualche “entità” al PalaGreco, il palazzetto comunale di via Paglia nella zona Nord di Catanzaro, ha aperto la porta ed ha anche acceso le luci. Cosa c’è di strano? La struttura è inutilizzabile da qualche anno e, nonostante siano stati fatti lavori di riqualificazione da circa 250 mila euro (terminati a fine 2017), risulta priva del certificato prevenzione incendi. Non è, quindi, il massimo della sicurezza.
Come testimoniano foto e video (risalenti al 14 dicembre) l’impianto comunale è stato aperto. Le scene mostrano i preparativi di alcuni striscioni della tifoseria. Vernice e stoffa a potenziale contatto con il parquet che dovrebbe restare immacolato. Cumuli di rifiuti ammucchiati nell’angolo dell’ingresso principale. Insomma, non un bellissimo spettacolo. E quello documentato non sarebbe l’unico episodio di “intrusioni” più o meno autorizzate. Settimane prima, sono state avvistate le luci accese. La sorpresa è stata così tanta che è arrivata una chiamata ai vigili urbani che si sono recati sul posto per capirne il motivo.
Teoricamente l’impianto dovrebbe essere inaccessibile e tenuto in custodia dall’Amministrazione comunale visto che i due bandi per affidarli ad un privato sono stati un buco nell’acqua. La prima volta, perché il requisito delle società sportive che potevano parteciparvi era troppo “limitativo” (solo chi faceva basket e pallavolo) e quindi nessuno si presentò per ottenere la concessione; la seconda volta, era arrivata un’offerta, ma un problema burocratico ha fatto saltare tutto lasciando il palazzetto senza affidatario.
Da poco il Comune ha bandito i lavori di manutenzione straordinaria. Altri 127 mila euro che serviranno “all’adeguamento normativo” per praticare non solo sport ma anche ospitare spettacoli aperti al pubblico.
Il PalaGreco per tutto questo tempo è stato un costo per il Comune, senza contare l’impatto sociale negativo di una struttura inservibile. Non riscuotendo né ticket e né canoni di concessione, il rapporto è evidentemente in perdita. A proposito, a pagare le luci accese nelle circostanze documentate non saranno certo i fantasmi, ma i contribuenti catanzaresi.
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