Le accuse di Cotticelli al dg Bevere e al dipartimento: "Niente privacy sulla corrispondenza e con i dirigenti nessuna comunicazione diretta"

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images Le accuse di Cotticelli al dg Bevere e al dipartimento: "Niente privacy sulla corrispondenza e con i dirigenti nessuna comunicazione diretta"

Uno stralcio del verbale del tavolo di monitoraggio della seduta dell''8 e del 9 ottobre dimostra i rapporti tesi fra struttura commissariale e dipartimento regionale Tutela della Salute

  15 novembre 2020 20:23

di GABRIELE RUBINO

Uno scontro felpato durato mesi e certificato anche nell'ultimo verbale del Tavolo dei ministeri che vigilano sul piano di Rientro. In quella drammatica seduta sui conti e sui Lea della sanità calabrese che si è svolta in videoconferenza fra Roma e Cittadella regionale l'8 e il 9 ottobre (LEGGI QUI LA PRIMA PARTE), non c'era soltanto l'ormai ex commissario ad acta Saverio Cotticelli, arrabbiatosi per l'interrogatorio subito, ma anche il direttore generale del dipartimento Tutela della Salute Francesco Bevere. Nominato a fine giugno e accompagnato da un bonus aggiuntivo che gli frutta uno stipendio annuo di circa 180 mila euro, per l'ex Agenas -voluto allora dal presidente Jole Santelli- era al primo appuntamento con le verifiche sulla Calabria. Avrebbe fatto di tutto (legittimamente) per prendere le distanze dalla gestione pregressa. Il problema è che è venuto a galla il conflitto silenzioso con la struttura commissariale che andava avanti proprio da quanto si è insediato in estate. Le condizioni precarie del dipartimento regionale di Tutela della Salute sono forse il principale problema del caos organizzativo che domina nella sanità calabrese e le guerre con i commissari, si pensi all'epoca di Massimo Scura, non hanno fatto altro che aggravare la situazione. Ma a quanto pare la situazione è peggiorata. 

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I MINISTERI: "IL RAPPORTO FRA STRUTTURA COMMISSARIALE E DIPARTIMENTO REGIONALE E' PEGGIORATO"- Il risultato? Lo dice lo stesso verbale ministeriale: "Tavolo e Comitato, nel rilevare il permanere delle criticità nei rapporti tra la struttura commissariale e il Dipartimento regionale, che sembrano essere peggiorati, invitano il Dipartimento regionale a fornire adeguato e tempestivo supporto alla struttura commissariale. Ricordano ancora una volta che un mancato e adeguato supporto alla struttura commissariale non può che ripercuotersi significativamente sul Servizio sanitario regionale della Regione Calabria". Non c'è molto da interpretare. Non sarà un caso che le bozze originarie del nuovo Decreto Calabria ponevano il dg del dipartimento, oltre ai dirigenti dei settori, in un rapporto di subordinazione rispetto al 'super commissario' che poteva impartire loro ordini e direttive. La norma è poi sparita nella versione pubblicata in Gazzetta Ufficiale (LEGGI QUI).

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LE DENUNCE DELL'EX COMMISSARIO COTTICELLI: "PER PARLARE CON UN DIRIGENTE DOVEVO MANDARE UNA PEC, NON GARANTITA LA PRIVACY DELLA CORRISPONDENZA"- A tratti clamorose sono le denunce della struttura commissariale. Eccone il riassunto delle lamentele di Cotticelli e Crocco: "la struttura commissariale non è dotata di un autonomo protocollo per cui non è garantita l’autonomia della struttura commissariale stessa nella propria corrispondenza e la relativa privacy". E ancora: "le modalità organizzative messe in atto dal direttore generale del Dipartimento determinano l’impossibilità per la struttura commissariale di avvalersi del supporto diretto dei dirigenti preposti ai diversi settori", e infatti Cotticelli rivela, sempre dalla lettura del verbale: "le comunicazioni tra la struttura commissariale e il Dipartimento regionale avvengono esclusivamente attraverso canali formali (invio di pec), escludendo canali informali diretti (telefonate, riunioni, briefing) più adeguati all’operatività richiesta dalle circostanze. In tali termini la struttura commissariale riferisce che non vi è stato adeguato supporto e che la stessa ha dovuto operare in maniera autonoma e in completa solitudine, senza ricevere il previsto supporto". In pratica per interloquire con un dirigente di settore magari distante fisicamente due metri, Cotticelli sarebbe stato comunque costretto a mandare una pec per ottenere l'autorizzazione a parlare.

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L'IMPOSTAZIONE CONFERMATA DA BEVERE- Una tesi di fatto non negata dallo stesso Bevere: "Il direttore generale rappresenta  di garantire alla struttura commissariale il supporto dovuto nella forma e nei modi ritenuti opportuni, che prevedono il coinvolgimento diretto del direttore generale del Dipartimento da parte della struttura commissariale, senza interazioni dirette tra dirigenti e struttura commissariale. In tali termini il direttore generale assicura la risposta alle richieste della struttura commissariale presso i propri uffici, assicurandone adeguato supporto". Un modo di fare anticipato a tempo debito da La Nuova Calabria (LEGGI QUI)

LA DELUSIONE DEI MINISTERI- Circostanze che non sono piaciute ai ministeri che: "In tale sede - si legge nel verbale- avevano auspicato che la struttura regionale deputata alla sanità venisse dotata di tutte le professionalità necessarie a garantire il presidio del Servizio sanitario calabrese e che la stessa fosse di essenziale e fattivo supporto all’attività commissariale, anche mediante il presidio dei flussi informativi che sono una componente strategica di governo del sistema. Al tale ultimo riguardo avevano richiamato la necessità del presidio dei flussi informativi relativi alla mobilità sanitaria extraregionale la cui ricaduta sui conti del SSR è rilevante". Cotticelli non c'è più e non si sa ancora chi prenderà il suo posto. Chiunque arriverà dovrà fare i conti con questa situazione pur se supportato dal team commissariale di 25 persone.


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