di ENZO COSENTINO
Tutti al mare nella ormai imminente stagione estiva! Resterà un semplice slogan o interverranno veramente nuove regole su come si dovrà stare in spiaggia? Gli operatori calabresi del settore, in possesso di concessione demaniale per occupare gli arenili con i loro impianti (ombrelloni, lettini, sdraio, tavolinetti) in verità sollecitano le disposizioni governative e delle autorità locali ma sono in difficoltà economiche in primis e con tante perplessità sulle diverse ipotesi allo studio circa l’organizzazione logistica.
Si prospetta più di un problema, fra cui la conseguente riduzione delle postazioni da riservare alla clientela. Ma nel contesto della problematica sull’uso delle spiagge dei litorali calabresi vi è anche il nodo delle “spiagge libere” e di come far rispettare - a chi ne intenderà usufruire (non si potrà impedire questo diritto a coloro che non potranno permettersi il lusso del Lido che ha un costo, ci mancherebbe altro anche se le tariffe dovranno essere calmeriate) - soprattutto le regole che vigeranno sulla “distanza sociale”. L’esercizio della sorveglianza dovrebbe essere competenza dei Comuni nell’ambito dei quali i tratti di spiaggia libera ricadono.
Un problema che non può sicuramente passare sotto traccia ed essere sottovalutato. E si renderà anche necessario la predisposizione di sorveglianze nelle zone retrostanti queste spiagge libere, dove si sistemano anche intere famiglie per il picnic. Sorveglianza per il rispetto delle ordinanze e della salvaguardia dell’ambiente spesso violentato dall’inciviltà.
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