di STEFANIA PAPALEO
Migliaia di tamponi bloccati in frigorifero in un capannone a Frascineto. Si tratta dei test ai quali vengono quotidianamente sottoposti i calabresi provenienti da fuori regione e che, ad oggi, non sono stati ancora messi a conoscenza dell'esito. E adesso si capisce perchè.
La Regione Calabria ha deciso così: destinazione Serra Spiga. E non il laboratorio di Virologia e Microbiologia di riferimento, che è quello di Cosenza. Sicuramente neanche a quello dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, che già da tempo si trova ingolfato di tamponi da processare, tanto che già una volta, ovvero lo scorso 27 aprile, il Dipartimento regionale della Sanità, guidato da Antonio Belcastro, e la Protezione civile regionale, guidata da Fortunato Varone, avevano predisposto l'invio di centinaia di tamponi arretrati sono stati già inviati presso altri laboratori recettivi, compreso Napoli, in accoglimento del grido d'aiuto lanciato dal direttore sanitario, Pelle. Dopo, il nulla.
Oggi la rivelazione, che mette in discussione tutti i numeri rassicuranti forniti dalla Regione Calabria circa l'esito dei tamponi effettuati ai calabresi provenienti da fuori. E soprattutto vanifica lo sforzo degli operatori dislocati in ogni angolo del territorio, al fine di prevenire un contagio che resta sempre di più "inquinato" dall'incapacità gestionale della sanità in Calabria.
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