di TERESA ALOI
C'era chi chiedeva, senza tuttavia ottenerlo, un incarico di maggior rilievo o quantomeno di maggiore comodità e/o prestigio per il padre. Chi per il figlio. Chi ancora per lavoratori licenziati per "prolungate assenze ingiustificate". Assessori e consiglieri comunali di Reggio Calabria, anche un ex sindaco (di Taurianova). Senza dimenticare i dipendenti delle società finite nel mirino della Magistratura con l'inchiesta Helios.
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Lo spiegano i magistrati della Procura di Reggio Calabria - Direzione distrettuale antimafia che hanno dato esecuzione a Roma e Reggio Calabria ad un decreto, emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, che dispone l’amministrazione giudiziaria (art. 34 d.lgs. 159/2011) per: AVR s.p.a. avente sede legale a Roma; ASE – Autostrade service – servizi al territorio s.p.a. avente sede legale a Roma; ed il controllo giudiziario per Hidro Geologic Line s.a.s. di Natale Marrara avente sede legale a Reggio Calabria notificando contemporaneamente un avviso di conclusione di indagini preliminari nei confronti di tredici indagati.
Si alternava nella sua qualità di dipendente di AVR Spa e di Autostrade Service Servizi al territorio Spa.
Francesco Antonio Purrone, per i magistrati "agevolava l'infiltrazione delle imprese espressione o colluse con la 'ndrangheta nelle opere edili subappaltate o concesse dalle Spa nell'ambito di servizi e di gestione e manutenzione delle strade provinciali di Reggio Calabria , che erano loro affidate ed agiva quale riconosciuto interlocutore delle cosche della 'ndrangheta in ordine alle relazioni profittevoli - a sfondo predatorio- che queste ponevano in essere con le Spa".
E poi, Giglio Genoese, che nella sua qualità di dipendente AVR Spa "agevolava gli interessi di imprese espressione o colluse con la 'ndrangheta nei rapporti con il ramo d'azienda della Spa dedicato al servizio di raccolta dei rifiuti nella città e conta urbana di Reggio Calabria, e agevolava inoltre gli interessi di altri dipendenti assunti nella Spa grazie a raccomandazioni o pressioni mafiose , insinuando gli interessi della 'ndrangheta nei sistemi di governance de citato ramo di azienda agendo anche in maniera soverchia rispetto alle gerarchie interne dell'azienda".
Avrebbe abusato delle sue qualità e dei pubblici poteri Armando Neri, vice sindaco del Comune di Reggio Calabria nonché assessore agli Affari generali e Risorse umane, Servizi demografici e Decentramento, Organizzazione e qualità dei Servizi comunali, Patti per il Sud, attuazione del programma politico e rapporti con i sindacati. E questo "esercitando - si legge nell'avviso di conclusioni indagini - indebite pressioni sui dirigenti della società privata Avr inducendo l'amministratore Claudio Nardecchia e la dirigente Veronica Caterina Gatto a dare o promettere indebitamente a lui o a un terzo l'utilità consistente nell'assunzione (o meglio dire nella rinnovazione del contratto di lavoro a tempo dterminato in scadenza in favore) di un lavoratore da lui stesso raccomandato presso la società AVR Spa o altre società del gruppo procurando al lavoratore l'immediata utilità consistita nel conseguire indebitamente un nuovo rapporto di lavoro retribuito e a se stesso l'utilità di accrescere il proprio "peso politico" e aumentare il proprio peso "elettorale".
Anche Giovanni Muraca, assessore comunale di Reggio Calabria con delega all'ambiente, monitoraggio ambientale, Igiene, Patrimonio boschivo/agricolo, Verde pubblico e Istituzionale, Aumento raccolta differenziata, coordinamento sbarchi e Lavori pubblici, avrebbe abusato delle sue qualità "minacciando talvolta esplicitamente, talvolta larvatamente di assumere una serie di strumentali iniziative vessatorie e potenzialmente pregiudizievoli per la società AVR quali contestazioni pubbliche al servizio dell'AVR dirette a screditare strumentalmente la società e la qualità dei lavori pubblici, in corso di esecuzione, esercitando pressioni sui dirigenti e amministratori della società e in particolare sull'amministratore delegato Claudio Nardecchia e sulla dirigente Veronica Gatto volte a far reintegrare nel personale dell'AVR una coppia di lavoratori licenziati per giusta causa dalla società soprattutto a causa delle prolungate assenze ingiustificate". O anche "a far prorogare subappalto relativo al ritiro dei rifiuti ingombranti ad una cooperativa o, in alternativa, a far riassorbire parte del personale dopo che il rapporto tra la cooperativa e la società era cessato per l'aumento del canone richiesto dalla subappaltatrice".
Nell'inchiesta coinvolto anche Fabio Scionti, ex sindaco del Comune di Taurianova - Comune sciolto nel dicembre scorso dopo le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali - che, secondo i magistrati avrebbe minacciato, "talvolta esplicitamente talvolta larvatamente, di assumere una serie di strumentali iniziative potenzialmente pregiudizievoli per la società privata A.V.R. s.p.a. (società che aveva in corso di esecuzione vari appalti per la manutenzione delle strade e per la raccolta dei rifiuti soprattutto con la Provincia di Reggio Calabria) e comunque esercitando indebite pressioni sui dirigenti di tale società, induceva l'amministratore delegato Claudio Nardecchia a dare o promettere indebitamente a lui o ad un terzo l'utilità consistente nell'assunzione (o, per meglio dire, nella rinnovazione dei contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza in favore) di due lavoratori da lui stesso "raccomandati", presso la società A.V.R. s.p.a. o altra società del gruppo procurando l'immediata l'utilità consistita nel conseguire indebitamente altrettanti nuovi rapporti di lavoro retribuiti e a sé stesso l'utilità di accrescere il proprio "peso politico" e aumentare il proprio "peso elettorale".
Filippo Quartuccio, consigliere comunale di Reggio Calabria. Anche lui, per i magistrati avrebbe minacciato," talvolta esplicitamente talvolta larvatamente, di assumere una serie di strumentali iniziative vessatorie e potenzialmente pregiudizievoli per la società privata AVR. Spa" per far ottenere a suo padre "già dipendente dall'AVR Spa, un incarico di maggior rilievo o quantomeno di maggiore comodità e/o prestigio, non riuscendo nel proprio intento per ragioni indipendenti dalla sua volontà".
Anche Rocco Albanese, consigliere comunale di Reggio Calabria, avrebbe fatto pressioni minacciando di screditare la società per "far ottenere a suo figlio già dipendente dall'AVR Spa un incarico di maggior rilievo all'interno della suddetta società, un miglioramento della sua posizione lavorativa, non riuscendo nel proprio intento per ragioni indipendenti dalla sua volontà".
E Antonino Castorina, consigliere della Città metropolitana di Reggio Calabria con delega, tra l'altro, in materia di Bilancio che "minacciando, talvolta esplicitamente talvolta larvatamente, di assumere una serie di strumentali iniziative vessatorie e potenzialmente pregiudizievoli per la società privata ASE Spa quali controlli e ispezioni sugli atti di gestione della suddetta società appaltatrice ovvero una sensibile riduzione dei fondi stanziati in Bilancio per la manutenzione delle strade provinciali" per ottenere "un atteggiamento più compiacente nei confronti delle richieste sue e degli altri amministratori della Città Metropolitana in materia di assunzione del personale, di sponsorizzazioni ed altro". Anche in questo caso le richieste andavano a vuoto "non riuscendo nel proprio intento per ragioni indipendenti dalla sua volontà ".
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