di PAOLO PIZZO*
La scuola calabrese deve ripartire non solo in presenza ma soprattutto in sicurezza. È questa la sfida che ci aspetta. Tale impegno si scontra purtroppo con la realtà dei fatti e le tante incognite che ad oggi purtroppo permangono nella nostra Regione.
E mentre in questi mesi ci si è domandati, con accesi dibattiti anche fra i sindaci delle diverse province, quando sarebbe dovuta cominciare la scuola, il 14 o il 24 settembre o il 1 ottobre, noi come Uil scuola ci siamo preoccupati più del “come” che del “quando”. E ora tutti i nodi vengono al pettine. La Uil scuola con grande senso di responsabilità ha firmato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il protocollo di intesa a livello nazionale che nella nostra regione si è tradotto però in una serie di inutili incontri, che hanno visto protagonisti l’USR, le province e la Regione e che ad oggi, ad una settimana dall’inizio della scuola, non ha dato gli effetti sperati. Siamo in forte ritardo sui test sierologici, sulla questione trasporti, che probabilmente fra tutte le questioni è quella determinante per garantire un avvio dell’anno scolastico su tutto il territorio regionale. Siamo in forte ritardo anche su quella che dovrebbe essere la possibilità dei Dirigenti scolastici di sdoppiare le classi e attuare una eventuale rimodulazione dell’orario scolastico senza far venire meno il tempo scuola costituzionalmente garantito.
L’assenza agli incontri avuti dei responsabili dei trasporti, della sanità e del lavoro ha reso la macchina organizzativa poco efficiente. Abbiamo denunciato, e continuiamo a farlo, come si sia investito più sui banchi che sulle persone. Sono mesi che come UIL scuola chiediamo un provvedimento organico urgente che dia più investimenti in termini di personale. Abbiamo l’emergenza di reperire personale docente e ATA.
Le ultime immissioni in ruolo, anche in Calabria, e il flop che avuto la cosiddetta “chiamata veloce” tracciano un quadro preoccupante: avremo bisogno di migliaia di docenti e di personale ATA stabili, cosa che invece non è garantito dal governo, né dalle ultime risorse arrivate per la regione per cui si dovrebbe assumere personale precario e instabile oltretutto senza alcuna garanzia di contratto che comunque non basterà alla risoluzione del problema. Se a tutto questo aggiungiamo come qualche Ufficio scolastico provinciale della Calabria sia in forte difficoltà nel garantire le operazioni ordinarie, come le assegnazioni e le utilizzazioni del personale docente, il quadro si complica.
Occorrono interventi risolutivi e definitivi che diano la sicurezza e soprattutto la serenità che la scuola si merita.
*Segretario regionale UIL Scuola
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736