di EDOARDO CORASANITI
Si è conclusa dopo sette ore l'udienza davanti ai giudici del Tribunale della Libertà per la discussione della posizione dell’avvocato Giancarlo Pittelli, finito in carcere all'alba del 18 dicembre nell'ambito dell’operazione anti ‘Ndrangheta Rinascita Scott.
Il professionista, difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile, ha scelto di rilasciare dichiarazioni spontanee in collegamento dalcarcere di Nuoro, in Sardegna, nel quale si trova ristretto con la pesante accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis cp), che gli è stata contestata dal gip, Barbara Saccà, aggravando ulteriormente l'ipotesi di reato di concorso esterno che gli era stata formulata dalla stessa Procura nella richiesta di misura cautelare in carcere (LEGGI QUI).
Dopo 5 ore di discussioni dei suoi legali, impegnati a dimostrare l’insussistenza delle ragioni cautelari e dei gravi indizi di colpevolezza a carico del proprio assistito, e dei pubblici ministeri, Antonio De Bernardo e Anna Maria Frustaci, l’ex senatore ha preso la parola, ricostruendo tutta la sua carriera e il contesto nel quale ogni penalista si ritrova a lavorare, rigettando tutte le accuse che gli vengono mosse dalla Dda di Catanzaro.
A differenza di quanto aveva fatto davanti al gip di Catanzaro, nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Pitteli oggi, in video conferenza con l'aula bnunker di via Paglia, ha parlato per 40 minuti davanti ai giudici del Tribunale della libertà (presidente: De Gregorio), sostenendo con forza di non appartenere ad alcuna loggia massonica deviata nè ad alcuna consorteria mafiosa.
Entro lunedì si conosceranno le decisioni dei giudici rispetto a tutte le 36 posizioni discusse (altre 31 nell'aula E del Palzzo di giustizia), compresa quella dell'avvocato Stilo, difeso dall'avvocato Piero Chiodo.
Intanto, ad oggi sono state già 42 le misure cautelari modificate: 29 dal Gip e 13 dal Tribunale della Libertà (LEGGI QUI)
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