Rotaract Club Catanzaro: "Raccolte oltre 2 mila firme digitali a tutela di Malattie Infettive del Policlinico"

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images Rotaract Club Catanzaro: "Raccolte oltre 2 mila firme digitali a tutela di Malattie Infettive del Policlinico"
Carlo Torti
  06 novembre 2020 20:49

Il Presidente Rotaract Club Catanzaro Francesco De Maria scrive alle massime istituzioni sanitarie regionali e nazionali per 'restituire' lo status di unità operativa complessa a Malattie Infettive del Policlinico. Annunciate 2.041 firme digitali raccolte per l'istanza.

“Rimangono ancora importanti e non superati i Reparti di Malattie Infettive in tutto il mondo ed anche nel territorio italiano; la politica e le amministrazioni con senso di responsabilità, ancor più alla luce di quanto appreso dal periodo del Covid, dovrebbe potenziare tali reparti, prevedendo almeno un Centro di riferimento di Malattie Infettive-Covid posto nel luogo più naturale che è il Policlinico Universitario.

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Secondo gli utili dati dell’ OMS, nel mondo sono circa 30 milioni le persone interessate da Covid-19, circa venti milioni le guarigioni, un milione circa i morti (942.735). In Europa sono confermati oltre 5 milioni di casi con circa 230 mila morti. In Italia sono circa 300 mila i casi totali, circa 217 mila i guariti, quasi 36 mila i decessi tra i malati. Circa 30mila operatori sanitari contagiati in Italia, oltre 170 i medici e circa 50 gli infermieri morti in campo di battaglia; in carenza di una gestione dell’emergenza e della prevenzione; in un servizio sanitario che ha mostrato gravi deficienze specie in quel Nord più attrezzato.

“Il Sud si è dovuto attrezzare in tutta fretta per fronteggiare il Covid per come è successo in una Calabria non preparata che si è dovuta poggiare sulla buona volontà e professionalità di Professori Universitari, Medici Ospedalieri; in una Sanità che funziona a scomparti regionali con grandi differenze ove ognuno ha storie e risorse diverse, in una Calabria ove lo stato ha costruito pochi ospedali e dalla Sanità Commissariata per problemi aziendali/regionali/centrali; in una grave carenza di personale sanitario e dei servizi della medicina ospedaliera e territoriale; dalle poche risorse destinate in Italia alla tutela della salute, ancor meno al Sud che paga un gap che la finalità dell’istituzione del SSN nel 1978 non ha mai colmato; ma soprattutto alla formazione di giovani nelle varie Scienze sanitarie, preparati presso i Policlinici Universitari, luoghi ove si coniugano studio e ricerca, confronto tra i vari saperi, attività pratiche e preparazioni specialistiche.
In tale contesto, nel periodo del Covid che ancora ci riserva periodi di incremento dell’infezione ed ulteriori novità, quale iniziativa di tutela, valorizzazione, potenziamento esprime la Calabria e la città di Catanzaro per il suo Policlinico ?
Per una struttura nuova, grande, moderna, con professori universitari di alto spessore, medici ospedalieri, infermieri, tecnici con grandi competenze, attrezzatura all’avanguardia, ed una grande potenzialità di elevare i Lea? E quale posto occupano gli studenti nell’idea di Università, quale impegno vi è verso gli universitari che frequentano La Facoltà di Medicina e Chirurgia residenti in Calabria o provenienti da altre Regioni che devono avere un Policlinico completo e funzionale, con insegnanti, aule, laboratori, Reparti completi perché avvenga la più alta formazione professionale , la più completa nelle varie discipline della medicina, sia durante gli studi Universitari che durante gli anni della Specializzazione?

Non si deve depotenziare l' Unità Operativa di Malattie Infettive del Policinico Universitario di Catanzaro, altrimenti vengono meno alcuni pilastri della formazione e gli studenti universitari potrebbero scegliere di andar via da Catanzaro, di preferire altre sedi con maggior offerta formativa. Molti dei tanti piani succedutisi sulla carta nel passato dalla politica/amministrazioni, andrebbero ancora rivisti, magari alla luce della pandemia da Covid-19,a quanti Reparti ed operatori sanitari sono stati di riferimento in una situazione critica che può ripresentarsi essendo anche preparati a nuove sfide. Il presidente della Regione Calabria ha avuto nel periodo iniziale e più critico dell’emergenza Covid la disponibilità di allestire un “nuovo reparto di terapia intensiva Covid-19” allestito nel Policlinico di Catanzaro all’interno dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione; la Calabria si è sentita più risollevata e sicura.
Diamo atto e ringraziamo quanti operatori sanitari con professionalità, sacrificio e senza timore, ma anche con spirito di volontariato hanno fatto un ottimo lavoro nel Centro Covid del Policlinico, dato prestigio alla Struttura ed alla Calabria (Carlo Torti ordinario Malattie infettive . Riteniamo ancora che si debba mantenere una Strutture Complessa Malattie Infettive al Policlinico, anche per dare merito al grande e serio lavoro svolto dal professor Torti e dai suoi collaboratori in questi mesi.
Mantenere e potenziare la buona sinergia creatasi tra Rianimazione e Malattie Infettive anche per i pazienti con Covid.
Non si comprende proprio come i pazienti COVID possano essere ricoverati al Policlinico se necessitano di Rianimazione e di Ossigenazione extracorporea ECMO, ma poi non possano aver anche al Policlinico un Reparto di Malattie Infettive anche per ragioni di continuità di cura e contenimento del rischio infettivo. Non molto ragionevole l’idea che dopo il ricovero in rianimazione del
Policlinico debbano essere trasferiti all’Area Medica dell’ospedale Pugliese.
Va forse trovata una giusta soluzione che potenzi e stabilizzi le Malattie Infettive del policlinico di Catanzaro, come Unità operativa Complessa dotata di idonei spazi, strumenti e personale. Bisogna avere paura delle malattie Infettive e rispetto per chi li combatte con professionalità ed abnegazione, bisogna aver rispetto degli Universitari e della loro formazione.
In attesa di un cortese riscontro, si lascia in allegato la raccolta di 2041 firme digitali (Change)"


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