Sanità. LEA calati a 139 e le tirate d'orecchie per Fondazione Campanella: ecco il verbale dell'ultimo Tavolo Adduce

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images Sanità. LEA calati a 139 e le tirate d'orecchie per Fondazione Campanella: ecco il verbale dell'ultimo Tavolo Adduce

  15 novembre 2020 19:13

di GABRIELE RUBINO

Conti in profondo rosso e brusco crollo dei Lea. Sono state confermate le anticipazioni (LEGGI QUI) sull'esame della situazione della sanità calabrese ad opera dei ministeri vigilanti (Salute e Mef) andato in scena nella riunione svoltasi in videoconferenza l'8 e il 9 ottobre. Allora Cotticelli avvertì l'impressione di essere stato sottoposto ad un interrogatorio della burocrazia romana tanto da annunciare le dimissioni, salvo poi ripensarci. Il ravvedimento durerà poco perché una settimana fa, il passo indietro dell'ex generale dei Carabinieri arrivò dopo il 'suicidio' televisivo nel corso del programma Titolo V per lo svarione sul programma Covid, su cui forse sta ancora 'indagando'. Restano piuttosto i fatti, scritti nero su bianco del verbale del cosiddetto Tavolo Adduce di quella drammatica seduta di poco più di un mese fa di cui La Nuova Calabria è entrata in possesso. I livelli essenziali di assistenza sono passati dalla sufficienza del 2018 (a 162) all'inadempienza nell'anno successivo (139). E poi i buchi nei bilanci.

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DISAVANZO NETTO A 119 MILIONI CON CAMPANELLA E 56 MILIONI SENZA- E' vero, sui conti regionali ha pesato la famosa svalutazione del credito da oltre 62 milioni dell'Aou Mater Domini verso Fondazione Campanella, ma il disavanzo d'esercizio netto pur depurato dalla circostanza 'straordinaria' rimane al di sopra delle coperture fiscali. E lo stesso verbale fa il raffronto fra le due ipotesi. "La Regione Calabria a Conto consuntivo 2019 presenta un disavanzo di 225,418 mln di euro. Dopo il conferimento delle coperture, per 106,622 mln di euro, derivanti dal gettito delle aliquote fiscali massimizzate per 98,064 mln di euro e dal conferimento di 8,558 mln di euro quale “quota sociale” delle prestazioni socio-sanitarie presente sul Bilancio regionale 2020 destinata ai costi 2019, il risultato di gestione del Conto consuntivo 2019 evidenzia un disavanzo di 118,796 mln di euro. "In considerazione del disavanzo non coperto relativo all’anno 2018, pari a 41,813 mln di euro (è il residuo dell'esercizio precedente peraltro costato ai calabresi l'incremento dell'addizionale all'Irpef e dell'Irap, ndr), il disavanzo complessivo cui dare copertura è pari a 160,609 mln di euro". Questa cifra peraltro era comparsa nella relazione illustrativa del nuovo Decreto Calabria. Come detto, a dimostrazione quasi della volontà di un 'abbuono', si legge ancora: "Tavolo e Comitato procedono, altresì a calcolare il risultato di gestione al netto della svalutazione dei crediti di 62,596 mln di euro operata dalla AOU Mater Domini e relativa alla Fondazione Campanella. Al netto di tale svalutazione crediti, il risultato di gestione rideterminato risulterebbe essere un disavanzo di 162,822 mln di euro. Dopo il conferimento delle coperture per 106,622 mln di euro, residuerebbe un disavanzo d 56,200 mln di euro. In considerazione del disavanzo non coperto relativo all’anno 2018, pari a 41,813 mln di euro, il disavanzo complessivo cui dare copertura risulterebbe pari a 98,013 mln di euro". I numeri parlano chiaro pur senza il bubbone Mater Domini e senza il macigno che si trascina dietro dall'esercizio 2018, il disavanzo netto del 2019 era comunque di oltre 56 milioni di euro. Per l'esercizio 2020, peraltro si profila un disavanzo di altri 113 milioni.

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LA LUNGA DISCUSSIONE SU CREDITO SVALUTATO DI FONDAZIONE CAMPANELLA DALL'AOU MATER DOMINI- Fondazione Campanella è stata al centro di una lunga discussione in quelle interminabili ore. Tutti i dettagli della vicenda, dalla sentenza della Cassazione del 2020 ai verbali del collegio sindacale fino alle decisione di svalutare gli oltre 62 milioni erano stati già precisati (LEGGI QUI) .Di nuovo però c'è la posizione dei burocrati romani che sembra abbiano voluto tirare le orecchie un po' a tutti. "Tavolo e Comitato richiamano prioritariamente la circostanza che le svalutazioni dei crediti non devono far venir meno la pretesa creditoria da parte dell’Azienda, che deve invece perseguire ogni azione volta al recupero del credito vantato. Si rileva che l’effetto di tale cospicua svalutazione si ripercuote sui conti del SSR e sul disavanzo presente che, per legge, si ripercuote a sua volta sui cittadini e sulle imprese della Regione Calabria", espressioni quasi inedite per l'asettico tecnicismo normalmente utilizzato.  

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LA STRUTTURA COMMISSARIALE: "NON CONOSCEVAMO SCRITTURE PRIVATE FRA MATER DOMINI E FONDAZIONE, IL CONTROLLO LO HA FATTO IL DIPARTIMENTO". Saverio Cotticelli e Maria Crocco, commissario e sub, si sono difesi così: "La struttura commissariale ha rappresentato che il controllo sui bilanci della Fondazione Campanella era effettuato da un settore del Dipartimento del bilancio, mentre il Dipartimento Tutela della salute aveva la competenza sui bilanci della AOU Mater Domini. L’importo del credito di circa 62 mln di euro contiene anche alcune scritture private tra la AOU Mater Domini e la stessa Fondazione Campanella non inviate alla regione e non conosciute dalla struttura commissariale. L’AOU Mater Domini - si legge ancora- non ha fornito risposte agli ulteriori chiarimenti richiesti, né ha fornito notizie sulla situazione giudiziale, neanche con riferimento al IV trimestre 2019, quando la sentenza della Corte di Cassazione n. 1189/2020 era già stata pubblicata".

LA TIRATA D'ORECCHIE AD AGENAS- Anche Agenas è stata chiamata in causa e ha replicato in questo modo:  "Agenas riferisce che il piano di efficientamento non è stato approvato dalla struttura commissariale e che da febbraio l’AOU Mater Domini non è più supportata da Agenas. Riferisce altresì che il supporto svolto riguarda tematiche non di natura economico-finanziaria. Tavolo e Comitato richiamano la circostanza che un affiancamento per la predisposizione di un piano di rientro aziendale non può esulare da tematiche di carattere economico-finanziario sia ex ante che ex post, vale a dire nella valutazione degli interventi proposti e nel monitoraggio della loro attuazione che non può che avvenire anche con riferimento alle ricadute economico-finanziarie".

Infine di nuovo Cotticelli: "Il Commissario ad acta riferisce che avvierà le azioni necessarie per ricostruire quanto accaduto ma il contesto ambientale calabrese è difficile da gestire". Sarà sicuramente vero, ma non potrà fare più nessuna azione "necessaria", se non "indagare". 

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