Sanità. Prosegue la caccia (regionale) ai dg di Asp e ospedali: Mastrobuono fra i candidati

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Cittadella Regionale

Giornata di colloqui in videoconferenza per i candidati a guidare sette fra Asp e aziende ospedaliere calabresi

  19 ottobre 2020 22:00

di GABRIELE RUBINO

La procedura per la nomina dei nuovi direttori generali di Asp e aziende ospedaliere prosegue. Questa mattina una decina di candidati hanno sostenuto il colloquio con la commissione valutatrice, composta da Rocco Bellantone, Guerino Massimo Oscar Fares e Beatrice Borghese. Oltre ad alcuni nomi già conosciuti nell'ambiente della sanità calabrese (a cui si sono aggiunti gli attuali commissari dell'Asp e dell'azienda ospedaliera di Cosenza, Cinzia Bettelini e Giuseppina Panizzoli), è spuntata anche Isabella Mastrobuono. La manager era stata scelta dallo stesso Cotticelli (e all'epoca dal sub-commissario Thomas Schael) per guidare i due ospedali di Catanzaro, Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, ma  poi rifiutò quando si trattava solo di firmare il contratto pur con la delibera di investitura del Consiglio dei ministri in mano. Le sessioni, che si stanno svolgendo in videoconferenza con i candidati in Cittadella regionale, proseguiranno nei prossimi giorni. 

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E questo non era così scontato, visto che dopo le valutazioni della commissione la scelta spetta comunque alla Giunta regionale e gli incarichi sono conferiti con decreto del presidente. La morte improvvisa di Jole Santelli sembrava potesse minacciare la prosecuzione della selezione che la stessa Santelli, quando fu pubblicato l'avviso in piena estate, giudicò come un ritorno alla "normalità". In effetti, la procedura della Regione, avallata dal dg del dipartimento Francesco Bevere, altro non è se non l'applicazione della norma del Decreto Calabria che consente (a dodici mesi dalla sua adozione, quindi da maggio di quest'anno), di riconsegnare alla Regione l'ordinaria procedura di nomina dei vertici delle Asp e delle aziende ospedaliere. Procedura che era stata sovvertita dalla legge speciale che attribuiva al commissario ad acta (Saverio Cotticelli) in prima battuta e al ministro della Salute in seconda (in assenza d'intesa con il governatore), la golden share sulle indicazioni dei manager.

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Messo in conto che il commissariamento governativo della sanità calabrese proseguirà, non è chiaro il destino del Decreto Calabria che scade fra due settimane. Se sarà prorogato è evidente che la struttura normativa non possa fare a meno di riprodurre lo schema delle nomine dei dg appannaggio del commissario ad acta, di Cotticelli o del suo eventuale sostituto. Fatto che entrerebbe in collisione con l'attuale procedura regionale. Ipotizzando che il Decreto Calabria sia riproposto in altra forma, l'attuale Giunta difficilmente potrebbe adottare un atto, come la nomina dei vertici degli enti della sanità calabrese, che appare non proprio di ordinaria amministrazione. In ogni caso, la commissione dovrebbe portare a termine il suo lavoro stilando la rosa di candidati idonei per le sette aziende in palio (gli ospedali di Reggio Calabria, Cosenza, i due di Catanzaro e le Asp di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia), per poi lasciare alla nuova Giunta il compito di scegliere i direttori generali.  

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