Scuola a settembre/Il dibattito. La dirigente scolastica di Cosenza, Paradiso: "Ripresa difficile… ma necessaria!"

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Rosita Paradiso, IIS PEZZULLO-QUASIMODO- SERRA COSENZA
  04 maggio 2020 07:12

di ROSITA PARADISO*                         

 #LASCUOLANONSIFERMA è la consapevolezza che ha caratterizzato l’azione di tutti gli Istituti scolastici della penisola, docenti, educatori, personale ATA, studenti, famiglie, tutti coinvolti in questo “tsunami educativo-didattico” che ha portato le comunità scolastiche e i loro Dirigenti scolastici,in primis,  durante la Fase 1 ad interrogarsi sul ruolo che ha scuola sta vivendo, oggi, in questo momento di profonda difficoltà e sull’incertezza del cammino ancora da percorrere, in un futuro…abbastanza prossimo.

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 In questi giorni (più di due mesi ormai) ci si è ri-appropriati del ruolo centrale della scuola, centrale anche per la ripresa economica del Paese, che da lunedì 4 Maggio sulla base dell’ultimo DPCM del 26 Aprile scorso, tenterà di ripartire riportando tanti genitori sul proprio posto di lavoro e di conseguenza sulla soluzione del problema dei minori e non solo!

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 Innumerevoli gli input e le sollecitazioni da parte di agenzie formative che hanno inondato le nostre caselle di posta ministeriale, per indicazioni operative e corsi sull’organizzazione della scuola e del personale, sulla progettazione delle attività di didattica a distanza, sulla valutazione delle prestazioni degli alunni, sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, argomento che, da sempre, ciondola come una spada di Damocle sul capo di noi Dirigenti scolastici, e che al tempo del Coronavirus  accresce ancor più la responsabilità penale del datore di lavoro per contagio da Covid-19.

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Ma la scuola e il diritto all’istruzione sono di tutti ed è a questo che andrebbero indirizzati i maggiori sforzi politici nonché economici non solo del Ministero dell’Istruzione, ma anche e soprattutto degli EE.LL., Regioni, Province, Comuni nell’ottica di un “Piano globale per la scuola” al cui tavolo di regia, dovrebbero prendere assolutamente posto una rappresentanza degli USR, della scuola militante, dei genitori e degli studenti, stakeolders basilari questi ultimi dell’emergenza, circa 8 milioni, secondo l’ultimo Focus pubblicato dal Ministero dell’Istruzione, con i principali dati relativi all’inizio del corrente a.s. .

 Il lavoro di mappatura sull’imminente futuro della scuola non può prescindere dalle differenze territoriali e regionali delle istituzioni scolastiche, perché diverse sono le fragilità e i problemi della scuola italiana, quali l’edilizia, i trasporti, le dotazioni informatiche per la didattica, la fibra, per facilitare l’accesso ad internet, necessaria in tutto il Paese. E’ necessario parlare di welfare a 360°! Ora avrà avvio la Fase 2 che già con gli esami conclusivi di II^ grado vedrà le scuole alle prese di analisi e attuazione di protocolli di sicurezza ad hoc e studio di documenti importanti come il Rapporto “Scuole aperte, Società protetta” del 2 maggio scorso ad opera del Politecnico di Torino, che in 50 pagine avanza la sua proposta metodologica dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II^ grado in una prospettiva di riapertura degli edifici scolastici e di ripresa di una vita “normale” sempre nell’ottica della salvaguardia della salute pubblica.

Si parla di “segmentazione” della frequenza scolastica, in un’alternanza di didattica a distanza e in presenza, che ciascuna istituzione dovrà organizzare nei tempi, con orari di ingresso e uscita differenziati, e negli spazi a disposizione, aule, laboratori, palestre che andranno ridefiniti, con segnaletica dedicata per favorire il distanziamento sociale ed evitare gli assembramenti! Già...gli assembramenti, quel bellissimo modo di stare assieme che i ragazzi amano alla follia, il cuore della scuola, quello che fa di noi una comunità e ci differenzia dall’azienda… fare gruppo per grandi e piccoli è una predisposizione naturale dell’uomo, Aristotele insegna che è fondamentale coltivare le buone relazioni e la scuola è l’humus più genuino per allargare il cerchio delle proprie conoscenze e condividere i propri pensieri e le proprie esperienze con gli altri.

E allora come organizzerei la mia scuola il prossimo anno scolastico? Almeno nella parte iniziale dell’anno tenterei l’organizzazione di classi aperte e gruppi di livello, sostituendo le classi tradizionalmente intese( ossia aggregazioni x età) che già una circolare ministeriale del 2016 aveva suggerito per attuare una didattica più flessibile e un’apprendimento cooperativo.  In pratica sarebbe possibile organizzare lezioni differenziate a seconda delle abilità degli alunni creando all'interno della classi  sottogruppi che intraprenderebbero percorsi diversi in determinate ore. I sottogruppi quindi ad esempio potrebbero approfondire una determinata materia, mentre altri recuperare in un'altra a seconda dei bisogni. Un esperimento che potrebbe essere un interessante elemento per far emergere le potenzialità dei migliori e nel contempo recuperare chi è più indietro con programmi appositi. Così si garantirebbero i piccoli gruppi e nel contempo la didattica a distanza potrebbe venirci in aiuto, in attesa che tutti i pezzi del puzzle della scuola si ricompongano armoniosamente noi, da canto nostro,  avremo provato a trasformare questo momento di  crisi in una valida opportunità di crescita!

                 *Dirigente scolastico IIS “Pezzullo-Quasimodo-Serra”

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