di TERESA ALOI
Tornerà a guardare il mare di Simeri Crichi. E per giorni quell'immagine sarà stampata negli occhi e nel cuore. Respirerà ogni piccolo attimo a pieni polmoni. Forse, come non lo hai mai fatto. Assaporerà ogni momento di "libertà". Claudia Greco, l'insegnante precaria di Catanzaro che vive a Milano, tornerà a casa. Nella sua amata terra. L'emergenza coronavirus l'ha tenuta lontana per troppo tempo. Tanto, infinito. L'ha costretta a vivere un disagio - come lei tanti altri ragazzi calabresi - fatto di solitudine e angoscia. E di paura.
Il biglietto è nel telefonino, ma anche nel computer. "Le cartolerie a Milano sono chiuse - racconta - e non ho avuto la possibilità di stamparlo". Ma ogni tanto apre quella carta d'imbarco e sorride con la speranza che nulla cambi. Volo Alitalia da Milano, giorno 6 maggio. Tre ore e trenta minuti, con scalo di un'ora a Roma-Fiumicino prima di giungere Lamezia Terme. Da lì, il suo viaggio proseguirà verso la costa ionica. A Simeri Mare, in auto, per raggiungere la casa al mare di Claudia, dove lei e il suo compagno trascorreranno la quarantena in isolamento domiciliare, senza vedere nessun altro
"Dopo oltre 60 giorni di quarantena, il 26 aprile il Presidente Conte - racconta - ha dato l’opportunità ai fuorisede di fare rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione. Immediatamente, dopo il discorso del premier, io e il mio compagno siamo riusciti, in preda all’emozione, ma anche alla paura di essere bloccati da qualche nuova ordinanza regionale, ad acquistare due biglietti aerei per il 6 maggio".
Claudia ha seguito tutta la procedura. Passo dopo passo. Clic dopo clic. "Ci siamo registrati sul sito della Regione Calabria, dopo diverse vicissitudini per ottenere il pin necessario alla compilazione della domanda, per prenotare con anticipo il rientro. Dopo la lettera scritta al Presidente Santelli, avevo perso le speranze di poter tornare a casa".
E' un insieme di emozioni, quelle che "scuotono" il cuore della giovane insegnante. "Sono felice ed incredula al tempo stesso. Quasi non riesco ad immaginare di poter tornare a casa. Quello che penso è che ritornare a casa non è un capriccio, per tutti quelli che rientreranno in Calabria, ma una necessità in una situazione di emergenza, psicologica ed economica. Mi auguro che non ci siano ulteriori intoppi e che tra non molto possa ricongiungermi con la mia famiglia".
Le valigie, ai piedi del letto, le ricordano che non è un sogno. Il biglietto aereo sul telefonino e nel computer. Il cuore e la mente sono già in Calabria.
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