Taglio guardie mediche. In un atto dell'Asp: "Il costo scenderà da 9,2 milioni all'anno a meno di 4. La mole di lavoro non giustifica 60 postazioni"

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images Taglio guardie mediche. In un atto dell'Asp: "Il costo scenderà da 9,2 milioni all'anno a meno di 4. La mole di lavoro non giustifica 60 postazioni"

  21 febbraio 2020 07:05

di GABRIELE RUBINO

L'intenzione di rivedere profondamente le postazioni del servizio di continuità assistenziale non è esattamente una novità per l'Asp di Catanzaro. La riorganizzazione che porterà da 60 (per l'esattezza 59, visto che quella di Jacurso di fatto non è pienamente operativa da gennaio) a 25 le sedi delle guardie mediche (LEGGI QUI) era già sostanzialmente "sentenziata" nella relazione all'ultimo bilancio approvato (2018) dalla commissione straordinaria, che poi ha infatti dato l'input per l'adozione della recente delibera che ha scatenato la rabbia di una quarantina di sindaci. La decisione non è definitiva perché, oltre ad essere discussa nella conferenza dei primi cittadini del Catanzarese (appuntamento previsto al 4 marzo), dovrà comunque essere ratificata dal commissario ad acta della sanità Saverio Cotticelli.  

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Ad ogni modo, nel documento allegato ai conti dell'Asp (chiuso a -56,1 milioni di euro) compaiono le cifre che "giustificano" il taglio delle postazioni di continuità assistenziale. La spesa, parametrata su 60 sedi, era stimata ad "un costo di 9.200.000 euro circa". Non a caso, la nuova mappatura delle guardie mediche, basata sul rapporto ottimale di 1 medico ogni 3.500 abitanti (e non più 1 medico ogni 5.000 abitanti), renderà i tre distretti del Catanzarese meno affollati di prima. La nuova organizzazione, si legge nella relazione al bilancio, "determinerebbe un costo inferiore ai 4.000.000 di euro circa". A conti fatti il risparmio derivante dall'operazione sarebbe di circa 5 milioni di euro.

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Forse già immaginando le possibili polemiche che sarebbe sorta sul caso, l'Asp aveva precisato: "Appare opportuno, inoltre, mettere in evidenza che i volumi di attività non giustificano affatto l'attuale organizzazione e l'eventuale riduzione non comporterebbe alcun disagio per gli utenti, ai quali bisogna garantire l'assistenza domiciliare e non già la vicinanza fisica della postazione territoriale di riferimento". In pratica, l'attività è giudicata dalla stessa azienda non efficiente e che il taglio non arrecherà danni ai cittadini.

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LE POSTAZIONI SALVATE E QUELLE TAGLIATE- La nuova programmazione dell'Asp fa riferimento a 25 postazioni. 11 per il distretto di Catanzaro, 9 per quello del lametino e 5 per quello del soveratese. Il distretto catanzarese poggerà su: 3 postazioni a Catanzaro (di cui una a Lido) e su quelle di Borgia; Tiriolo;  San Pietro Apostolo ;  Taverna;  Botricello; Sersale; Petronà e Sellia Marina. Il distretto lametino (9) avrà come postazioni: Nicastro; Sambiase, Falerna, Maida, Curinga, Pianopoli, Decollatura Martirano Antico e Martirano Lombardo. Il distretto soveratese (5) avrà le postazioni a: Soverato; Squillace, Girifalco, Chiaravalle e Badolato. Rispetto alla precedente versione delle guardie mediche ci sono le seguenti chiusure. Nel distretto catanzarese vengono meno le postazioni di: Albi; Belcastro; Caraffa; Cicala; Cropani; Gimigliano; Marcedusa; Miglierina; Pentone; Simeri Crichi e Zagarise. Nel distretto lametino scompaiono: Cortale; Gizzeria; Jacurso (sostanzialmente inattiva da gennaio); Nocera Terinese; Platania; Sant'Eufemia; San Pietro a Maida; Carlopoli; Conflenti; Motta Santa Lucia; San Mango D'Aquino e Serrastretta. Nel distretto soveratese saranno decapitate: Cardinale; Davoli; Gasperina; Guardavalle; Montepaone; Palermiti; Sant'Andrea Apostolo dello Ionio; Santa Caterina dello Ionio; San Vito sullo Ionio; Satriano; Stalettì e Vallefiorita.

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