Toghe corrotte a Catanzaro, il pentito Mantella svela “il sistema” e tira in ballo cinque magistrati

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La Corte d' Appello di Catanzaro
  09 febbraio 2020 10:54

Il sistema. Andrea Mantella, il collaboratore di giustizia di origine vibonese, lo chiama “Il sistema” . 

Il riferimento è a ciò che avveniva a Catanzaro per sistemare processi, aggiustare sentenze, trovare i giusti intermediari per arrivare ai giudici. Sono cinque i magistrati indicati dal collaboratore e di cui però non si conoscono i nomi, ancora omissati. 

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Le dichiarazioni di Mantella sono contenute in un verbale  dello scorso 4 aprile di fronte ai pm della Dda di Salerno. 

Le stesse frasi potrebbero dare avvio ad una nuova inchiesta giudiziaria (dopo “Genesi”, di gennaio scorso) e, successivamente, dovranno essere confermate in un tribunale chiamato a verificare l’attendibilità in virtù di riscontri esterni, in base all’articolo 192 del codice di procedura penale. 

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La strategia sarebbe stata questa: “Si impegna una persona distinta, un professionista che si mette a disposizione attraverso diciamo delle grosse somme di denaro e tocca solo a quel funzionario, di mettere a posto se c’è da mettere qualcosa”. Mantella chiama parla dei Grande Aracri che in carcere gli avrebbero confidato il modo per aggiustare i processi. Un percorso che prevedeva molto denaro. 

“La tattica, il sistema è questo: qualche Cartier, qualche Rolex e alla fine… un pò di pazienza e ce la fai a uscire dal carcere. Tutti i miei episodi sono stati – sottolinea Mantella – denaro in contante”.

Con cifre che raggiungevano anche 70mila euro. 

 

 

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