Una risposta alla morte di George Floyd. La manifestazione è servita anche a ricordare i tanti "invisibili" del nostro territorio
06 giugno 2020 20:55di GIORGIA RIZZO
Un evento che ha scosso le coscienze oltre oceano, e non solo. L'uccisione di George Floyd, l'uomo afroamericano morto a Minneapolis dopo che un poliziotto gli ha tenuto per minuti schiacciato sul collo il proprio ginocchio, ha scatenato la risposta del movimento "Black lives Matter" - Le vite dei neri contano - che sta protestando contro un fenomeno, quello del razzismo, ben radicato nella società americana. E un grido di solidarietà si è alzato anche a Catanzaro, in contemporanea con altre piazze italiane, per unirsi simbolicamente alla comunità afroamericana.
Un pugno alzato al cielo e un coro intonato all'unisono: "Dite il suo nome: George Floyd", "No justice, no peace", senza giustizia non c'è pace, "siamo tutti antirazzisti". Riuniti in un grande cerchio, in piazza prefettura, in tanti si sono dati appuntamento per il sit - in indetto da LINK - coordinamento universitario e Unione degli Studenti. Soprattutto giovanissimi, coperti in volto dalle mascherine, ma disposti a vivere, ancora, le piazze, per lanciare un messaggio.
Diverse le associazioni che hanno aderito, tra queste EMERGENCY, ANPI, Fridays for future, Unione sindacale di Base, LIBERA, Collettivo Studentesco e Potere al Popolo. Testimoni di un fenomeno che, ad ogni latitudine, è ancora terribilmente presente. E che, come hanno ricordato, anche sul territorio si manifesta nello sfruttamento dei braccianti, nel linguaggio dell'odio e della discriminazione, nelle condizioni di vite ai margini che sono sotto i nostri occhi, poco lontano da qui. E un ricordo va a Soumaila Sacko, il giovane bracciante maliano ucciso due anni fa a San Calogero, di cui pochi giorni fa ricorreva l'anniversario della morte. Anche lui barbaramente ucciso per il colore della pelle e per la sua condizione sociale.
"Le rivolte di questi giorni in America sono il frutto di anni di violenze contro gli afroamericani, di pestaggi e segregazione - ha dichiarato Riccardo Masi di LINK Catanzaro - anche in Italia queste discriminazioni sono presenti e continue, e vengono sottovalutate perché non toccano tutti coloro che hanno invece privilegi. Tanti studenti sono scesi in piazza oggi perché hanno sentito che così non può continuare, qui come altrove".
"Un fenomeno, quello del razzismo, che vediamo anche negli ambienti in cui viviamo" - ha detto Lorenza Romagnino di Unione Degli Studenti - "Come giovani, generazioni future, vogliamo far capire che siamo contro il razzismo. Che le violenze fanno parte di un pensiero ormai superato, perché per noi l'incontro è una ricchezza".
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