Processo a Scajola, gli avvocati chiedono l'assoluzione per insussistenza dei fatti contestati all'ex ministro dalla Procura di Reggio Calabria

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Claudio Scajola
  18 novembre 2019 16:58

L'assoluzione "perché il fatto non sussiste" dell'ex ministro Claudio Scajola è stata chiesta dal suo legale, l'avvocato Elisabetta Busuito, a conclusione della sua arringa davanti ai giudici del Tribunale di Reggio Calabria, dove l'attuale sindaco di Imperia è imputato di procurata inosservanza della pena in favore di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia, latitante in Dubai dopo una condanna definitiva a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nei confronti di Scajola, il pm, il procuratore aggiunto della Dda reggina Giuseppe Lombardo, ha chiesto la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione.  

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Secondo Busuito, Scajola "non avrebbe mai operato" per aiutare Matacena a sottrarsi alla legge attraverso una rete di fiancheggiatori nel tentativo di fargli raggiungere Beirut dopo la permanenza a Dubai, di cui farebbero parte, oltre Scajola, la moglie dell'ex parlamentare, Chiara Rizzo, e gli ex dipendenti dei Matacena, Martino Politi e Maria Grazia Fiordelisi, anche loro imputati nel processo, denominato "Breakfast". Nella vicenda è risultato anche coinvolto l'uomo d'affari originario di Catanzaro Vincenzo Speziali, da tempo residente in Libano e sposato con una nipote del capo della fazione cristiano-maronita Amin Gemayel, che ha già patteggiato una pena ad un anno di reclusione, ritenuto dall'accusa come un personaggio in grado di garantire la permanenza in Libano di Matacena.  

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L'ex ministro dell'Interno aveva sempre affermato di "essersi solo informato" della possibilità di una richiesta di asilo politico in favore di Matacena attraverso i canali ufficiali, ma senza alcun risultato.  Il processo riprenderà lunedì prossimo, giorno in cui interverranno i difensori degli altri imputati. La sentenza è prevista entro la prima metà del prossimo mese di gennaio.

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