
Il Gup presso il Tribunale di Catanzaro, dott. Agosteo, in sede di giudizio abbreviato, ha assolto i fratelli Eugenio e Sebastiano Sgromo ed il colonnello della Guardia di Finanza Formoso, dal reato di corruzione in atti giudiziari, con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Il Pubblico Ministero, dott.ssa Calcagno, aveva richiesto la condanna ad anni 7 di reclusione per i fratelli Sgromo ed anni 6 per il colonnello Formoso.
La vicenda, nata dall’indagine del procedimento c.d. Brooklyn, si inquadrava in una presunta violazione del dovere di imparzialità che avrebbe coinvolto il colonnello Formoso nella riduzione dell’ammontare di una somma di denaro sottoposta a sequestro nell’ambito di un diverso procedimento penale.
La legittimità della riduzione e del dissequestro delle somme era già stata valutata nella sua correttezza da un precedente provvedimento del Tribunale del riesame di Catanzaro, che aveva confermato il diritto alla restituzione delle somme.
Per tale vicenda era stata applicata, in data 4 aprile 2023, la custodia cautelare degli arresti domiciliari per fratelli Sgromo e la misura cautelare dell’interdizione dal Pubblico Ufficio per il colonnello Formoso.
La Corte di Cassazione, in sede cautelare, aveva annullato la decisione del Tribunale della Libertà di Catanzaro, confermativa delle misure cautelare disposte.
I difensori degli imputati (il Colonnello Formoso è stato difeso dall’Avv. Francesco Gambardella, Eugenio Sgromo è stato difeso dagli Avv. Francesco Gambardella e Massimiliano Carnovale, mentre Sebastiano Sgromo dall’Avv. Giuseppe Fonte), sulla scorta della decisione della Suprema Corte hanno deciso di richiedere il giudizio abbreviato, sostenendo l’assoluta insussistenza del fatto di corruzione in quanto le istanze di riduzione e restituzione delle somme erano state decise nel rispetto assoluto del dovere di imparzialità che aveva caratterizzato la decisione giurisdizionale.
Il Giudice, all’esito della camera di consiglio, ha dichiarato l’assoluzione di tutti gli imputati.
L’avv. Fonte dopo la lettura della sentenza ha detto: “Con una sentenza giusta termina una vicenda che, purtroppo, ancora una volta, è stata caratterizzata dall’applicazione di misure cautelari, non soltanto illegittime ma anche inutili. Per i fratelli Sgromo questa decisione di assoluzione rappresenta un punto di partenza per chiarire e risolvere tutti gli equivoci giudiziari che ne hanno compromesso negli ultimi anni il loro indiscutibile valore di imprenditori sul territorio nazionale. La sentenza di oggi è il giusto epilogo già annunciato dalla decisione della Suprema Corte in sede cautelare”.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797