Processo 'Gotha'. Il pm Lombardo: "La 'ndrangheta è entrata da padrone nelle istituzioni"

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Procuratore Giuseppe Lombardo
  20 maggio 2021 21:27

"La 'ndrangheta non entra chiedendo permesso all'interno di Palazzo San Giorgio, all'interno della Provincia di Reggio, oggi città metropolitana, o all'interno dei palazzi della Regione Calabria, a Reggio e a Catanzaro. Ma entra da padrona. Non dei singoli, ma dell'istituzione. E lì lo Stato ha perso. Ha perso il controllo totale di organi di rilevanza istituzionale. Questo è un disegno eversivo che a Reggio Calabria non è stato immaginato. È stato attuato per circa 15 anni". È l'analisi del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nella requisitoria del processo "Gotha".

Oggi il pm si è soffermato sul rapporto tra l'ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi e l'avvocato Paolo Romeo, il principale imputato del processo. "Nessuno è a livello di Paolo Romeo in tema di strategie politico-mafiose" ha spiegato Lombardo che inserisce Caridi nella direzione strategica della 'ndrangheta: "Siamo ampiamente dentro il concetto di partecipazione secondo quelli che sono i canoni tipici della sentenza Mannino in relazione non all'ipotesi di cui al primo comma del 416 bis ma in relazione al secondo comma. Per tutti. Ci sono capi dirigenti, ci sono organizzatori, non ci sono partecipi in una direzione strategica di una componente riservata che è una componente apicale. Sono tutti capi con ruoli diversi. Così si struttura una componente di vertice. Non c'è il partecipe della componente di vertice". Dopo aver ricordato che il pentito Roberto Moio ha indicato il politico come "affiliato alla cosca De Stefano", il pm ha spiegato che Caridi è andato ben oltre la singola cosca riuscendo "a creare le condizioni di un sostegno molto ampio: dalle famiglie di vertice della 'ndrangheta jonica alle famiglie di vertice della tirrenica dando per scontato le famiglie di vertice della 'ndrangheta di centro. Caridi - ha ribadito - è un soggetto altamente affidabile, espressione delle principali famiglie di 'ndrangheta di Reggio ed è un soggetto su cui coagulare l'appoggio delle principali famiglie che erano De Stefano, Tegano, Morabito e articolazioni collegate. Caridi ha la caratteristica che piace a Paolo Romeo".

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Quest'ultimo, infatti, ha compreso che "Caridi è un soggetto capace di fare politica, di gestire l'elettorato ed è capace di stare al suo posto contrariamente ad Alberto Sarra che tende a porre in essere comportamenti non sempre in linea con le indicazioni di Paolo Romeo". Nel corso dell'udienza il pm ha parlato anche del circolo Posidonia gestito a Gallico dall'avvocato Romeo: "Non era - ha detto - un'associazione con fini sociali o sportivi, o comunque culturali. Era la sede di una loggia coperta, interna alla 'ndrangheta che creava una fitta rete di relazioni che servivano ad interagire con determinati ambiti non per condizionarli, ma per fagocitarli".

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