di EDOARDO CORASANITI
L'ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato nell'ambito di "Lande Desolate", il processo che cerca di fare luce sulla gestione dell’avio superficie di Scalea (Cosenza), l’impianto sciistico di Lorica e la realizzazione di piazza Bilotti, nel capoluogo Bruzio.
Oliverio, difeso dagli avvocati Armando Veneto e Vincenzo Belvedere, deve rispondere di corruzione e abuso d'ufficio.
Per questa vicenda, a dicembre del 2018 l'ex parlamentare e governatore Pd viene colpito dalla misura cautelare dell'obbligo di dimora. Immediato il ricorso al Tribunale della Libertà di Catanzaro: i giudici del capoluogo confermano. Si passa alla Corte di Cassazione. Da Roma il teorema accusatoria viene ribaltato e la misura cautelare dell'obbligo di dimora annullata. A marzo 2019 Oliverio è di nuovo in stato di libertà con questa motivazione: quelli a carico di Oliverio sono "elementi indiziari desunti dalle intercettazioni di conversazioni" di altri indagati, "alle quali non prende mai parte il ricorrente".
Secondo la Cassazione le intercettazioni "vengono lette ed interpretate senza considerare la intonazione canzonatoria e irriverente assunta dagli interlocutori sintomatica del compiacimento per essere riusciti a persuadere il presidente della Regione della bontà dei loro progetti e della serietà della operazione imprenditoriale".
In definitiva, "la chiave di lettura delle conversazioni – si legge nelle motivazioni – muove dal chiaro pregiudizio accusatorio che anche il ricorrente avesse condiviso le modalità fraudolente con cui dovevano essere finanziate le opere appaltate".
Il governatore è imputato con il deputato Enza Bruno Bossio (Partito democratico) e l'ex consigliere regionale Nicola Adamo (Partito democratico), i quali devono rispondere di corruzione.
Oltre ai politici, davanti a giudice dell'udienza preliminare Matteo Ferrante, ci sono anche dirigenti, amministratori locali, ed imprenditori che dovranno rispondere, a vario titolo, di corruzione:
Giorgio Ottavio Barbieri, Carlo Cittadini, Vincenzo De Caro, Ettore Della Fazia, Gianbattista Falvo, Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Marco Oliverio, Damiano Francesco Mele, Paola Rizzo, Marco Trozzo, Francesco Tucci, Luigi Zinno e Arturo Veltri.
Oliverio è l'unico imputato ad aver optato per il rito abbreviato. Gli altri rimangono in ordinario e dunque oggi procede l'udienza preliminare. Oggi in aula il pm Veronica Calcagno chiederà il rinvio a giudizio o il proscioglimento.
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