di SARAH YACOUBI
"L’assegnazione di altri 175 milioni di euro rappresenta un importante impegno da parte del governo italiano per stimolare la crescita economica e lo sviluppo nel Mezzogiorno del paese. Questa iniziativa mira a sostenere le imprese che operano nelle Regioni del Sud e che desiderano investire in progetti innovativi per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi, o per migliorare quelli già esistenti. Questa scelta mira a concentrare gli investimenti nelle aree che hanno bisogno di maggiore sviluppo e a ridurre il divario economico tra il Nord e il Sud del paese.
I progetti finanziati devono essere realizzati interamente nelle Regioni del Mezzogiorno, che comprendono: Basilicata; Calabria; Campania; Molise; Puglia; Sicilia; Sardegna.
Ci sono già iniziative in questo senso. Secondo un rapporto dell’Area Studi di Mediobanca, tre imprese del Mezzogiorno su quattro vogliono investire nel digitale entro il 2024. A Catania, per esempio, si lavora al “Greentech Mediterranean Innovation Hub”, un grande centro per la sperimentazione delle tecnologie applicate all’agricoltura: è solo una delle iniziative più recenti di innovazione al Sud. Ma ce ne sono altre. Il Mezzogiorno vuole crescere: l’intenzione di fare c’è, le competenze, in molti casi, anche. Bisogna però fare in modo che i progetti come quello di Catania si realizzino e non siano casi isolati. Bisogna creare un ambiente adatto per i ricercatori e per le imprese. Perché un Sud più innovativo e digitale non porta vantaggi soltanto a chi ci abita, ma a tutto il Paese. Bari, per esempio, vuole diventare una smart city e pensa a un sistema telematico per gestire le autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico e a nuovi contrassegni di passo carrabile “intelligenti”.
L’innovazione basata sulla conoscenza costituisce la driving force della crescita e dello sviluppo economico anche per i Paesi, Per moltiplichino questi progetti servono più infrastrutture digitali, più connettività, accesso a reti mobili avanzate come il 5G, ma anche tanta formazione e sviluppo delle competenze digitali. Università, imprese e istituzioni devono continuare a collaborare. Innanzitutto è importante diffondere una cultura dell’innovazione: questo vuol dire favorire l’apertura al cambiamento, avere un’organizzazione aperta al cambiamento può fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi, nell’espressione del potenziale e nell’incremento sostenere chi decide di fare impresa, incoraggiare le persone a sperimentare e ad accettare il rischio. Solo così il Sud sarà sempre più innovativo".
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