Rapina nello studio di un avvocato a Reggio Calabria, chiesto il processo per l'ex cognato

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Il Tribunale di Reggio Calabria

Coinvolte altre 6 persone. Dietro il fatto ci sarebbe una sorta di ritorsione dell'ex cognato dell'avvocato reo, ai suoi occhi, di aver lasciato la sorella.

  02 novembre 2020 16:00

Una rapina su commissione risolta dopo 8 anni e per la quale la Procura di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone iscritte nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Sara Amerio.

È stato chiesto il processo, infatti, per Giovanni Morabito detto "Ivan", Giuseppe Morabito, Salvatore Sinicropi, Oberto Alessandro Mirandoli e per Antonino Marino. Quest'ultimo avrebbe ordinato la rapina subita il 14 novembre 2012 dall'ex marito della sorella, l'avvocato Giovanni Gurnari, quale ritorsione, secondo l'accusa, per la separazione dell'uomo dalla sorella.

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Marino, infatti, "in qualità di mandante, - è scritto nel capo di imputazione - commissionava una rapina nello studio dell'avvocato Gurnari che veniva materialmente eseguita da Giovanni Morabito detto 'Ivan', Giuseppe Morabito, Salvatore Sinicropi e Oberto Alessandro Mirandoli, i quali, con volto travisato, con violenza (consistita nel colpire Gurnari sia con il calcio della pistola, sia con calci alle gambe) e sotto la minaccia di un'arma, si impossessavano di diversi monili in oro e di 9 orologi (di cui 6 Rolex, un Gerard Perregaux e 2 Cartier) contenuti all'interno di una cassaforte". I carabinieri hanno fatto luce sull'episodio grazie alle dichiarazioni di Giuseppe Morabito, uno dei rapinatori che, un tempo, era legato alla cosca di Santa Caterina e che, oggi, è diventato collaboratore di giustizia.

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È stato lui a spiegare al pm Amerio cosa è successo nello studio dell'avvocato Gurnari e a indicare i due presunti ricettatori Vittorio Quattrone e Francesco Maurizio Romano i quali, rispettivamente, avrebbero, il primo, acquistato i Rolex di illecita provenienza e, il secondo, ricevuto i monili togliendo da alcuni di essi le pietre preziose, condotta prodromica alla fusione dell'oro.

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