Una petizione online per chiedere a Carlo Tansi, geologo ricercatore all'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr e già capo della Protezione civile regionale, di candidarsi alla presidenza della Regione Calabria, è stata lanciata da un gruppo di suoi sostenitori. In 24 ore, la petizione ha raccolto 1.159 adesioni. "Abbiamo lanciato una petizione online su change.org - è scritto in una nota dei promotori - per proporre ai calabresi e all'opinione pubblica la candidatura di Carlo Tansi alla presidenza della Regione.
Abbiamo precorso i tempi? No, perché quella di Tansi è una candidatura slegata dai partiti e dalle lobby di potere. È una candidatura che proponiamo dal basso, utilizzando gli strumenti di democrazia che ci offre la rete. Mille firme in 24 ore non sono poche, visto che viviamo in una terra in cui, normalmente, non ci si vuole esporre per timore di ritorsioni. Non sono poche considerata la stagione balneare che sta per entrare nel pieno. Non sono poche perché i tanti commenti entusiastici e le molte condivisioni sui social fanno capire che siamo uno zoccolo duro, presente in tutto il territorio regionale e pronto a mobilitarsi per creare consenso. Inutile spiegare nei dettagli i motivi per cui abbiamo deciso di scommettere su Carlo. Ci limitiamo a dire che, a differenza di chi se ne riempie solo la bocca, noi abbiamo deciso di fare sul serio con l'idea di società civile: per questo abbiamo scelto uno studioso, un professionista, un tecnico e un amministratore di grande valore e di altrettanto coraggio. Per lui, parlano gli anni di ricerche e di studi in difesa dell'aspetto più debole della nostra regione: il suo territorio gracile, impervio e pericolante. Per lui, parlano le iniziative forti prese durante la guida della Protezione Civile, rivoltata come il classico calzino e trasformata da carrozzone inefficiente a struttura importante al servizio dei cittadini".
"Al riguardo - prosegue la nota - possiamo dire che Carlo ha fatto ciò che, in una terra normale, i cittadini e i contribuenti si aspettano: ha tagliato i costi e gli sperperi e ha trasformato i risparmi in efficienza. Ha riqualificato la struttura e il personale: ha selezionato i professionisti sulla base di criteri meritocratici e ha dato dignità ai volontari, grazie ai corsi di formazione. Soprattutto, ha fatto continue denunce sulle presunte malversazioni di certa classe politica e di certa burocrazia. Di tutte queste iniziative di rottura si sono accorti in molti, soprattutto fuori dalla Calabria: lo prova il primo premio ricevuto a Roma dal Forum della Pubblica Amministrazione nel 2018. Solo certa classe dirigente, che si ostina a funzionare al contrario, ha deciso di silurarlo. Noi, invece, ci rivolgiamo ai calabresi con una domanda: cosa accadrebbe se Carlo potesse applicare a tutta la Regione la ricetta usata con la Protezione Civile?".
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