Recovery fund, è il momento della verità. Maratona al Consiglio europeo per un compromesso

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Il premier Giuseppe Conte e la cancelliera Angela Merkel

L'Olanda non si fida dei Paesi ad alto debito pubblico come l'Italia. Il ruolo chiave della Germania, presidente di turno dell'Unione.

  17 luglio 2020 15:25

di MASSIMO PINNA

E' in corso da stamattina alle 10, a Bruxelles, il Consiglio europeo straordinario che dovrebbe portare a un accordo sul Recovery Fund e sul bilancio Ue 2021-2027 a cui è legato.

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Una pioggia di miliardi che gli Stati membri non avevano mai visto finora, necessari per far fronte alla crisi scatenata dalla diffusione della pandemia e per trasformare le economie europee in modo verde, sostenibile e digitale. Sulle modalità di spesa, però, come sempre, non c'è accordo. Si dovrà arrivare ad un compromesso.

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È in gioco il futuro politico dell’Ue e il concetto di solidarietà che ne sta alla base. I capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri sono stati convocati dal presidente Charles Michel per venerdì e sabato, sarà una maratona negoziale lunga e difficile per i diversi interessi in gioco. È il primo summit di persona da quando è scoppiata la pandemia.

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Tra i nodi da sciogliere, il maggiore è di natura politica: la governance, ovvero le regole sull’uso dei fondi: l’Olanda vuole un voto all’unanimità in Consiglio (in pratico il diritto di veto) per l’approvazione dei piani nazionali di ripresa, contenenti le riforme che i Paesi devono attuare per avere i soldi. Tutti gli altri 26 Stati membri non sono d’accordo (neppure gli altri nordici). Ma il premier olandese Mark Rutte sembra inamovibile.

"Gli Stati i quali necessitano e meritano aiuto devono anche far sì che in futuro siano capaci di affrontare da soli crisi del genere in modo resiliente». E Rutte vuole essere certo che stavolta le riforme strutturali vengano fatte davvero, insomma non si fida dell’Italia e degli altri Paesi Ue che hanno ancora un alto debito pubblico.

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