Regionali, Barresi: "Ecco perché Occhiuto rischia la sconfitta"

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images Regionali, Barresi: "Ecco perché Occhiuto rischia la sconfitta"

  19 agosto 2025 15:59

 
Di Vito Barresi*


Sondaggi, malcontento diffuso e segnali di disaffezione raccontano una Calabria lontana dal consenso plebiscitario. Tra crisi sociale, promesse mancate e tensioni politiche, l’immagine di Roberto Occhiuto si incrina e apre scenari inediti per le prossime elezioni. A pochi mesi dalle prossime elezioni regionali, il quadro politico in Calabria si presenta più complesso e incerto di quanto il governatore uscente Roberto Occhiuto voglia lasciare intendere. Il leader forzista, che aveva immaginato un percorso di riconferma lineare e autocelebrativo, si trova oggi a fare i conti con una realtà elettorale segnata da ombre giudiziarie, vulnerabilità reputazionali e un sentimento collettivo che, pur non essendo uniformemente ostile, tende in larga parte al negativo. Secondo le più recenti analisi di scenario, il sentiment prevalente tra i calabresi è negativo (45%), mentre il consenso positivo si attesta attorno al 40%. Una minoranza, circa il 15%, si dichiara neutrale o indecisa. In termini emotivi, alla narrativa di coraggio e sacrificio proposta da Occhiuto si contrappongono percezioni di vittimismo, rabbia e sofferenza, che rischiano di logorare ulteriormente il rapporto di fiducia con ampi settori della società calabrese, in particolare giovani, aree urbane e professionisti. Un presidente in difesa. Occhiuto entra nella fase elettorale con forti vulnerabilità reputazionali. Le accuse di corruzione e peculato, pur senza condanne definitive, hanno minato la sua immagine di affidabilità. La sua comunicazione, improntata a un registro difensivo e polarizzante, consolida la fedeltà di uno zoccolo duro ma rischia di alienare proprio quell’elettorato mobile che in Calabria decide spesso le sorti delle elezioni. La narrativa del sacrificio personale - con le dimissioni presentate come gesto etico e l’impegno rivendicato “a costo della salute” - si scontra con una valutazione di accountability percepita debole. I cittadini non trovano riscontro in dati concreti, né in riforme strutturali incisive, soprattutto su lavoro, sanità e infrastrutture. 

Forza e fragilità dell’incumbency. L’incumbency resta, tuttavia, il principale punto di forza di Occhiuto: visibilità mediatica, controllo della macchina amministrativa, reti clientelari radicate. La sua capacità di mobilitare il consenso attraverso le leve istituzionali e di partito gli assicura un vantaggio competitivo non trascurabile. Ma la stessa strategia di polarizzazione - “con me o contro di me” - rischia di diventare un boomerang: una Calabria divisa tra fedeli e critici, senza spazio per una visione unitaria. Il ruolo delle opposizioni. La vera incognita è l’opposizione. Se frammentata e debole, Occhiuto resta competitivo e può difendere il suo mandato, puntando su una retorica di stabilità contro il “vuoto” alternativo. Ma se dovesse emergere un candidato civico, credibile e unitario, in grado di capitalizzare il voto di protesta e la domanda di discontinuità, lo scenario cambierebbe radicalmente: l’alternanza diventerebbe molto probabile. L’opportunità per gli avversari è incarnare un progetto di trasparenza, riformismo e riscatto civile, capace di attrarre i giovani, ridurre l’astensione e interpretare il bisogno di dignità istituzionale. 

Oltre il vittimismo. “Basta vittime e alibi: la Calabria vuole verità e cambiamento” è lo slogan implicito che attraversa oggi piazze, social e conversazioni private. Non è il coraggio delle dimissioni che i cittadini rivendicano, ma quello di governare con onestà e trasparenza, affrontando i nodi strutturali della regione: sanità pubblica al collasso, lavoro precario, diaspora giovanile. Il rischio per Occhiuto è che l’immagine personale resti troppo legata alle inchieste giudiziarie, con un danno reputazionale difficilmente sanabile. “Il futuro della Calabria non si difende nei tribunali, si costruisce nelle istituzioni”, commenta un osservatore politico locale. 

Conclusione: un equilibrio fragile. Il quadro resta incerto e fluido. Occhiuto mantiene una base solida ma polarizzata. L’elettorato calabrese appare diviso: fedeli convinti contro critici in cerca di riscatto. A fare la differenza sarà la capacità delle opposizioni di presentare una leadership credibile, capace di restituire ai calabresi non solo la rabbia, ma anche l’orgoglio e il coraggio di rialzare le istituzioni con dignità. La Calabria, oggi più che mai, sembra voler voltare pagina. La domanda aperta è: ci sarà un candidato all’altezza di scriverne il futuro?

*Storico sociale e delle idee, candidato Sindaco Coalizione Civica Crotone 2026

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