Regionali. Callipo stravolge lo scenario. All'appello manca il centrodestra

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Il re del tonno cambia le carte in tavola. Quasi impossibile recuperare Oliverio, più probabile un'intesa in extremis con il Pd. I quattro nomi e il jolly nel centrodestra

  30 novembre 2019 18:02

di GABRIELE RUBINO

La discesa in campo di Pippo Callipo ha cambiato lo scenario in questo strambo antipasto di elezioni regionali. Nel bel mezzo del caos, il “re del tonno” ha inscatolato qualche certezza. Sarà lui il candidato “civico” appoggiato dal Partito democratico. L’investitura diretta del segretario nazionale dei dem Nicola Zingaretti significa che la benedizione è arrivata ai massimi livelli, ad uno più alto di quel del commissario e del responsabile del Mezzogiorno che avevano perso il bandolo della matassa. Callipo tenterà di coagulare il litigioso mondo del centrosinistra, aprendosi alla società civile (il Movimento 10 idee per la Calabria del professor Gattuso) e chissà anche alle Sardine calabresi, di recente produzione social che scendono pure in piazza. Il simbolo di “Callipo presidente” era già pronto prima della dichiarazione di oggi. La rete da pesca sul centrosinistra era già stata calata da qualche giorno.

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IL BIVIO A 5STELLE ED OLIVERIO CHE SEMBRA VOLER CANDIDARSI LO STESSO- Il timing della tegola caduta, ieri, sulla testa del candidato 5Stelle, il prof. Francesco Aiello, con il guaio sulla villa parzialmente abusiva, indipendentemente dalle smentite “amministrative”, forse non è stato un passaggio politicamente neutro. Una picconata non sgradita ad alcuni attivisti del Movimento Cinque Stelle che avevano espresso malumori sul docente dell’Unical. Ora l’entrata in scena di Pippo Callipo fa girare di nuovo la testa. Sia il prof. e sia l’imprenditore sono molto vicini al sottosegretario alla Cultura Anna Laura Orrico. Magari si troverà un punto di caduta ricorrendo allo strumento del voto con la piattaforma Rousseau. In fin dei conti era lo schema del possibile patto Pd-M5S (candidato civico e liste collegate) che già si vociferava nei mesi precedenti. Nel Pd calabrese riprendono colore coloro che avevano azzardato l’ostracismo ad Oliverio, trovandosi in mezzo al guado dopo il no di Florindo Rubbettino. L’attuale governatore negli ultimi giorni si era rafforzato sempre di più annunciando l’inaugurazione del comitato elettorale regionale (a Lamezia) per martedì. Il fuoco esploso contro Callipo dai vicinissimi al presidente (prima fra tutti Enza Bruno Bossio) significa che nemmeno l’arpione del “re del tonno” farà desistere Oliverio dalla ri-candidatura. Il centrosinistra si presenterà spaccato: Oliverio, da una parte, e Callipo, dall’altra.

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GLI ALTRI NOMI IN CAMPO- Con questi apparenti punti fermi, dovrebbero proseguire la corsa solitaria gli altri candidati fin qui usciti. Dall’imprenditore Giuseppe Nucera all’ex capo della Prociv Carlo Tansi fino al vicepresidente del Codacons Francesco Di Lieto.

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IL CENTRODESTRA- Manca solo il centrodestra, quindi. In astratto, la coalizione favorita per il successo finale, sempre se resterà compatta. L’annuncio di Callipo dovrebbe accelerare la trattativa a tre Berlusconi, Salvini e Meloni. Le ultime voci, seppur ritoccate da parecchi filtri, descrivono un quadro in cui al “tavolo” decisivo saranno esaminati quattro nomi. Due donne e due uomini. Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia, Caterina Chiaravalloti, magistrato e figlia dell’ex presidente Giuseppe, Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, e Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro. Ma attenzione alle sorprese. Un quinto jolly potrebbe prendersi il mazzo.  

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