di FILIPPO COPPOLETTA
Al via la campagna elettorale in Calabria. Raggiunto il termine massimo per la presentazione delle liste, i partiti iniziano giornate frenetiche di propaganda che porteranno alle urne del 5 e 6 ottobre. Corsa a tre con l’uscente e dimissionario Occhiuto, che dovrà vedersela con l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, candidato in quota pentastellati e nome su cui confluiscono le forze del centro sinistra. Lista unica, invece, per Francesco Toscano.
Ad aprire la campagna elettorale calabrese è il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, con un tour che lo ha visto due giorni in Calabria passando per Cosenza e Crotone, concludendo questa mattina a Catanzaro con una conferenza stampa nel centro cittadino del capoluogo.
L’ex premier ha illustrato un’agenda concreta per rilanciare la regione, denunciando al contempo politiche insostenibili. Al centro del suo discorso con la stampa primeggia la sanità, riaffermando la necessità di affrontarla “con urgenza ed efficacia”. A seguire, ha elencato le altre sfide: attrazione di investimenti, dotazione di infrastrutture realmente utili ai cittadini e non sprechi in “progetti faraonici”, critica che ancora una volta ha mosso sull’impiego di fondi di coesione per il Ponte sullo Stretto, che definisce “incerto e potenzialmente un drenaggio di risorse utili altrove”.
Conte ha ricordato che esiste già un programma dettagliato in 10 punti che guarda a sanità, sviluppo industriale, lavoro, welfare, infrastrutture, turismo, ambiente, istruzione e legalità, con l’obiettivo di colmare i divari regionali e costruire un “modello Calabria”. Ha lodato Tridico per la sua capacità di ascolto e sintesi delle istanze cittadine, nella promessa che “Tridico può interpretare questa prospettiva e dare una svolta”.
Interrogato sul discusso “reddito di dignità”, Conte ha rilanciato il discorso su piano nazionale. “Gli esponenti del centrodestra al governo sono responsabili del lavoro povero, del fatto di dire no al salario minimo, di non offrire misure per un ceto medio ormai completamente impoverito. Si assumino qualche responsabilità e la smettano con questa farsa dell'assistenzialismo. Loro – ha proseguito Conte - non hanno mica cancellato una misura a favore delle persone più povere: semplicemente dopo aver programmato, andando all’Aia, in sede Nato, 445 miliardi per le armi in più di spesa aggiuntiva nei prossimi dieci anni, hanno fatto cassa sui poveri recuperando dalla nostra riforma un miliardo e mezzo. Trovo vergognoso che dopo aver fatto favori ai signori delle banche facendoli arricchire con miliardi e miliardi, dopo aver fatto favore alle industrie delle armi, ai signori della guerra, alle imprese assicurative fanno cassa sui poveri con un miliardo e mezzo, che è una misura insignificante rispetto all'arricchimento dei poteri forti”.
“Allarme rosso nel centrodestra” secondo Conte guardando alla candidatura ufficializzata del sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, che sarà capolista per la circoscrizione Centro. “Evidentemente sono in grande difficoltà, se addirittura candidano sottosegretari, deputati e senatori, allora c’è l’allarme rosso, c’è tanta preoccupazione”.
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