Regionali, Di Maio disegna lo schema "civico" per l'Umbria e forse anche per la Calabria

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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio
  15 settembre 2019 11:07

Il "patto civico" per l'Umbria, lo schema tracciato dal capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, potrebbe contenere lo stesso schema per le Regionali calabresi. Il neo ministro degli Esteri lo ha illustrato ieri in una lettera a La Nazione. Di Maio parlava con l'occhio all'imminente voto (il 27 ottobre) nella regione in cui Catiuscia Marini, l'ex governatore, è stata "costretta" alle dimissioni dopo lo scandalo dei concorsi pilotati nella sanità. Con tono sobrio, sostenendo di non voler speculare in campagna elettorale sui guai dell'ex presidente del Pd, Di Maio ha illustrato il nuovo paradigma politico del M5S alle amministrative, che potrebbe valere anche in Calabria.

LO SCHEMA CIVICO- "Per rigenerare il patto di fiducia cittadini-istituzioni, secondo me - scrive Di Maio- c’è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso", quest'ultima parte sembra un messaggio al Pd. "Qualcuno parlerà di alleanze o coalizioni, ma non si tratta di questo. Ognuno - questo è un passaggio chiave della lettera di Di Maio- correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale. Le forze politiche saranno solo in consiglio regionale con i propri gruppi". In sostanza i partiti (incluso il Pd) mettono da parte i simboli e, senza stringere formali alleanze, si impegnano a sostenere un presidente comune, spiccatamente civico.

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Questa formula non contrasta nemmeno tanto con i grillini calabresi intransigenti all'alleanza con i democratici. Ieri, l'eurodeputato Laura Ferrara aveva di nuovo escluso alleanze, "salvo quelle con le liste civiche". L'eliminazione  dell'effigie indigesta "sanerebbe" il boccone amaro da deglutire. Ed in ogni caso se lo schema disegnato per la Calabria da Di Maio sarà identico a quello appena tratteggiato per l'Umbria, i pentastellati calabresi giocoforza si adegueranno.  A maggior ragione resta forte, per un civismo, potenzialmente "giallorosso", il nome di Pippo Callipo per la presidenza (Leggi qui).

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