Regionali, Guglielmelli: "Intesa M5S? Sentire base Pd"

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Luigi Guglielmelli
  25 ottobre 2019 15:52

"Non è accettabile che su un'ipotesi di accordo tra Pd e 5Stelle per le elezioni regionali in Calabria non possano neanche discutere le organizzazioni territoriali di base. I militanti e i simpatizzanti del Pd, se così fosse, dovrebbero intentare una class action nei confronti della gestione commissariale del loro partito. Ritengo che almeno la proposta di accordo PD-M5Stelle dovrà essere sottoposta al pronunciamento degli iscritti attraverso un apposito referendum".

Lo sostiene, in una dichiarazione, il segretario della Federazione provinciale di Cosenza del Partito democratico, Luigi Guglielmelli. Guglielmelli é tra gli esponenti del Pd che sostengono la candidatura alla presidenza della Regione Calabria dell'attuale Governatore, Mario Oliverio. "È chiaro - aggiunge Guglielmelli - che se dovesse essere apposto ancora una volta il diniego, dopo il veto sulle primarie, ci troveremmo di fronte non solo alla negazione dei principi fondativi del Pd, ma ad un atteggiamento assai schizofrenico di un partito che nell'ultima riunione della Direzione nazionale ha annunciato di voler attuare una riforma organizzativa fondata soprattutto sulla garanzia della partecipazione attiva degli iscritti nelle scelte e nelle decisioni più significative della propria azione politica. Tutto ciò, ovviamente, al netto delle continue rassicurazioni che Zingaretti sta ripetutamente fornendo sul fatto che da Roma non sarà imposta nessuna scelta precostituita ma che saranno i territori interessati a decidere come il Pd si presenta alle prossime elezioni regionali".

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"La riunione convocata ieri dal commissario regionale Stefano Graziano - sostiene ancora Guglielmelli - ha avuto il merito di rappresentare uno scenario politico inquietante. Graziano non solo ha ignorato e non ha convocato tutte le forze del centrosinistra che hanno costituito la coalizione con la quale il Pd si è presentato alle ultime elezioni politiche in Italia, ma ha dato vita ad una vera e propria alleanza mostruosa. Con questa riunione si decreta l'autoisolamento del Pd e la frattura con il campo riformista democratico e progressista. Il PD si ritrova insieme solo alle frange estremiste, notoriamente espressione di quella malattia infantile della sinistra di cui alcuni gruppi soffrono in maniera cronicizzata. Oltretutto, Stefano Graziano sta facendo tutto da solo, al massimo con la coadiuvazione di Giovanni Puccio".

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"Pur se il commissario è espressione responsabile della linea della segreteria nazionale - aggiunge il segretario del Pd di Cosenza - dubito che Zingaretti, o qualunque altro dirigente nazionale, abbiano potuto dare l'ok e condividere una linea tanto involutiva quanto antistorica. Se così dovesse essere, vorrà dire che bisogna essere assai preoccupati della sorte del Pd nazionale. Temo che, invece, la realtà sia andata oltre la fantasia: il commissario pensa di consegnare il Pd calabrese nelle mani del 5Stelle con la parvenza di un'alleanza fantoccio al fine di occultare il dato che il vero e unico centrosinistra sta saldamente con il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio. Il rischio è che con questa pratica si sta liquidando il Pd calabrese. In sostanza, Graziano sembra voler dire che l'alleanza tra Pd e 5Stelle si debba fare ad ogni costo. A questo proposito non si accetta alcuna discussione e confronto. Poco importa dell'orientamento dei Circoli e delle manifestazioni di rigetto che si vanno manifestando nei territori calabresi, da parte di settori significativi non solo del Pd ma anche degli stessi 5Stelle. L'azione che fa intravedere, dunque, il commissario del partito è tesa a soffocare intanto il dissenso politico verso una scelta imposta e calata dall'alto, ma soprattutto a creare le condizioni perché il sacrificio del Pd in Calabria possa valere un'alleanza con i 5Stelle a sostegno di Bonaccini in Emilia Romagna.

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Poco importa se così facendo si regala il governo della nostra regione al centrodestra. Io penso che sia insopprimibile innanzitutto un confronto nel merito del programma di governo contro ogni atteggiamento liquidatorio di marca staliniana dell'esperienza sostenuta dalla attuale Giunta regionale. Anzi i risultati raggiunti in questi ultimi cinque anni sono il punto di forza di un centrosinistra che voglia chiedere la fiducia per governare e puntare alla fuoriuscita della Calabria da una crisi storica strutturale ultradecennale per tentare di ridare una speranza a nuove prospettive di lavoro e di vita alle nuove generazioni".

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