regionali
30 ottobre 2019 16:46di ENZO COSENTINO
Il Pd non saprebbe più a chi rivolgersi per strappare un “si” a candidarsi alla presidenza della regione Calabria e risolvere, così, un “caso spinoso” e politicamente ingombrante. Nell’elenco dei papabili anche il deputato catanzarese Antonio Viscomi e il consigliere regionale Guccione. Il “caso Calabria” esiste da tempo nel partito dem, da quando il segretario Zingaretti, il componente la segreteria nazionale Nicola Oddati e il commissario regionale Stefano Graziani hanno deciso di mettere da parte - con la scusa del rinnovamento - l’uscente presidente Mario Oliverio più che mai, invece, deciso non solo a ricandidarsi ma a restare in campo e resistere ad ogni altra eventuale tentazione di continuazione di carriera politica in posti preminenti.
La conclusione del “caso”, che potrebbe anche essere definito una commedia:quella di “autori in cerca di un protagonista” non è rinviabile oltre. E al punto in cui è precipitata la situazione, non è solo il Pd a restare in bambola ma anche quella parte di centrosinistra che è rimasto accanto al partito dem.
Alle regionali il Pd ora in Calabria vive il ruolo del sedotto e poi abbandonato dal Movimento 5Stelle che dopo il flop delle elezioni in Umbria ha rinunziato (salvo ripensamenti per quel “in politica mai dire mai) ad accordi nelle regioni dove si devono rinnovare i governi. A Roma nella riunione delle frange antioliveriane convocate dalla segreteria nazionale c’è stata una presa d’atto che il Partito è in un ritardo pazzesco che manda in bestia la sua base comunque notevolmente erosa.
Allora? Il Pd presenterà il candidato fregiandolo del simbolo dem. Oliverio in nome e per conto di un “Pd2 ma senza il simbolo”, appoggiato da un folta schiera di movimenti riformisti di centrosinistra punta a difendersi e comunque per ottenere il miglior risultato d’area politica da rinfacciare a chi lo ha demonizzato nella sua stessa “casa”.
Ha le sue belle grane da risolvere in Calabria anche 5Stelle che correrà da solo ma anche in questo movimento la scelta del candidato presidente è un problema non facilmente risolvibile. I contrari, e sono tanti, all’accordo con il Pd anche oltre la Capitale, in queste ore alzano il tiro delle critiche al loro capo e c’è qualcuno che attende l’investitura di candidato presidente anche se potrebbe non propriamente andare a genio a Di Maio. E quando c’è aria di crisi nel Movimento 5Stelle arriva da più parti autorevoli l’eco di un nome: Di Battista. E i calabresi stanno a guardare le… stelle.
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