Regionali. Per il voto Oliverio tiene la politica con il fiato sospeso e spunta una nuova data

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Una persona al voto
  29 ottobre 2019 17:49

di GABRIELE RUBINO

Il voto in Umbria ha sconvolto il quadro politico in vista delle elezioni calabresi. Ne sono usciti indeboliti il Pd e il M5S e il loro patto civico “non più replicabile”, mentre nel centrodestra volano Lega e FdI. In questo scenario in continua evoluzione, il pallino ora è in mano a Mario Oliverio, in rotta con la segreteria nazionale del Partito democratico. La prerogativa di scegliere la data delle elezioni è del governatore.

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Prima del voto in Umbria è tornato di moda il 15 dicembre. Su questa opzione è però piombato un grosso punto interrogativo. Sabato scorso è infatti uscita la notizia della fissazione dell’udienza del rinvio a giudizio per Oliverio, Occhiuto, Adamo ed altri diciassette indagati per l’inchiesta Passepartout (LEGGI QUI). In tribunale si andrà il 13 dicembre, appena due giorni prima dell'ipotetico voto. Non sarebbe il massimo per due potenziali competitor (i due Mario) presentarsi alle urne nell'eventualità di un rinvio a giudizio. Il dubbio sarà sciolto nelle prossime ore perché se Oliverio volesse far votare i calabresi a metà dicembre dovrebbe comunque adottate il decreto di indizione al massimo entro il 30 ottobre.

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Slitta tutto al 26 gennaio? I pro sono: l’allineamento con l’Emilia Romagna, facendo contento così il ministro dell’Interno che gradirebbe l’election day, e una minore “pressione” nazionale. L’effetto Salvini, che pubblicamente usa Oliverio come esempio negativo di amministratore calabrese, sarebbe diluito in due regioni, fra cui, è inutile negarlo, l’interesse prevarrà per l’Emilia Romagna. Ma il 26 gennaio ha anche dei contro. Il termine per presentare le liste, normalmente un mese prima delle consultazioni, coinciderebbe con Natale. Anche per questo, in alcuni ambienti politici si ragiona sull’opportunità di traslare la data ancora più avanti fino al 9 febbraio

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Fin qui le ipotesi più gettonate, ma alla fine potrebbe spuntare una data a sorpresa, sempre dopo le festività natalizie: il 19 gennaio. Una sorta di terza via. Il testo del decreto di indizione delle elezioni è sostanzialmente pronto, bisogna solo cerchiare la data giusta sul calendario.

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