Regionali. La politica calabrese pensi al Covid. In FI tutto gira sulla decisione di Tallini

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Domenico Tallini
  15 aprile 2021 19:51

di ENZO COSENTINO

Il Covid ha rallentato l’attività della politica calabrese in proiezione elettorale. Si sono allungati i tempi per la chiamata alle urne dei calabresi per dare vita al nuovo consiglio e governo regionale. Acque calme! E’ solo una condizione apparente. Chi (sono comunque in pochi) già sa con certezza –anche se in politica la certezza non è mai totale- che sarà nella mischia con una candidatura, “lavora”. Magari come una formichina per garantirsi una scorta di voti. Condizione generalizzata, dunque, in tutti i partiti e movimenti che saranno impegnati nella corsa per la Regione. A dire il vero uno schieramento mobilitato e più in evidenza rispetto agli altri, c’è: è quello del duo De Magistris-Tansi. Un vantaggio dovuto al fatto che i due leader (con De Magistris candidato alla presidenza) hanno risolto prima degli altri i soliti problemi dei ruoli e delle scelte. Quanto pagherà questo vantaggio organizzativo, comunque, oggi non è possibile quantificarlo. In Calabria, purtroppo, c’è la volubilità nel voto e quindi la volatilità dei consensi fino al giorno della “croce” sulle schede elettorali da calare nelle urne”. E a proposito di urne c’è sempre l’interrogativo: piene, mezze piene? Sia il centrodestra sia il centrosinistra hanno indicato il loro candidato alla presidenza. In modo ufficiale il centro sinistra con Nicola Irto voluto dal Pd e almeno apparentemente condiviso dagli altri partner. Per cui se non interverranno situazioni e fatti nuovi il nodo nel centrosinistra resta quello dell’ipotizzato (idea lanciata da Zingaretti e rilanciata anche dal neo segretario Enrico Letta)accordo con i 5Stelle. Oltre ovviamente a quello della selezione per le candidature.

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Più laboriosa, invece, nel centrodestra sembra la conferma corale del nome fatto da FI, per la presidenza il deputato Roberto Occhiuto. Ancora l’argomento non è stato affrontato al “tavolo” romano - che è quello che conta- per definirne la soluzione. In Calabria sembra non vi siano situazioni ostative. Almeno in apparenza. Anche se il leader della Lega, Salvini, per ogni eventualità, ha fatto il nome di Nino Spirlì attuale presidente ff. Non c’è riscontro se nel movimento in Calabria abbiano fatto salti di gioia. Entusiasmo caso mai contenuto.

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E sempre nel centrodestra calabrese si avverte aria di “restauro” in casa Forza Italia. Il nuovo coordinatore regionale, il senatore Giuseppe Mangialavori, è al lavoro anche per ridefinire una mappatura delle risorse anche per apportare alcune variazioni nelle cinque province.  E mentre monta la polemica Tallini- Morra che è tuttaltro che squisitamente politica il Partito di Berlusconi si guarda al proprio interno per elaborare una strategia per le “regionali”. Strategia che non può, comunque, prescindere, dalla decisione di Tallini se ricandidarsi o meno per il Consiglio regionale. E chi prenderebbe in caso di un “no” il posto del leader di FI? Interrogativo o un vero rebus? Sono valide entrambe le ipotesi! Ma il centrodestra l’interrogativo se lo è comunque posto.

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